Facebook pagherà gli utenti per disattivare gli account durante le elezioni USA 2020

Facebook pagherà gli utenti per disattivare gli account durante le elezioni USA 2020
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Le misure per combattere la disinformazione in occasione dell’Election Day negli Stati Uniti continuano a essere attuate, come gli ultimi limiti agli inoltri su Facebook Messenger, ma il gigante di Mark Zuckerberg vuole anche analizzare i dati degli utenti in quelle giornate. Per farlo, pagherà alcuni di essi per lasciare il social.

L’ultimo studio che Facebook vuole condurre riguarda l’impatto dei social media sulla democrazia e le elezioni presidenziali del 3 novembre 2020 sono decisamente la migliore occasione per farlo. Il social network più famoso al mondo intende dunque pagare gli utenti per “sloggarsi” (ovvero uscire) dal social in quel periodo e studiare l’impatto di questa iniziativa nei voti degli elettori.

Secondo Facebook saranno tra 200.000 e 400.000 gli utenti che prenderanno parte al progetto sia su Facebook che su Instagram, disattivando il loro account per un periodo di 1-6 settimane. La giornalista Elizabeth Dwoskin del Washington Post avrebbe condiviso su Twitter degli screenshot di un sondaggio condotto dal social per capire quanti soldi sarebbero disposti a ricevere gli utenti in cambio dell’assenza dai social: le tariffe partirebbero dai 10 dollari alla settimana per arrivare fino a 20 dollari alla settimana.

Facebook ha spiegato in un post ufficiale nel suo blog che “questa ricerca obiettiva e spassionata servirà per comprendere meglio l’impatto di Facebook e Instagram sugli atteggiamenti durante le elezioni negli Stati Uniti e sul loro risultato finale. […] Chiunque voglia prendere parte a questo progetto, che sia compilando i sondaggi o disattivando il proprio account, sarà ricompensato.”, ma i risultati della ricerca non verranno pubblicati prima di giugno-luglio 2021.

Intanto la compagnia di Mark Zuckerberg sta anche svolgendo nuove ricerche nel campo della realtà aumentata, dove vorrebbe permettere agli utenti di avere persino il “superudito”.