Facebook: il problema principale si chiama Revenge Porn

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Tra le tante sfide che si trova costretta ad affrontare Facebook, ce n’è una che sicuramente non sta facendo dormire sonni tranquilli i dirigenti.

Si chiama Revenge Porn, e secondo quanto riferito dal The Guardian, nel corso degli ultimi tempi il social network di Mark Zuckerberg ha dovuto far fronte ad un aumento del fenomeno, con 54.000 casi registrati solo a gennaio.
La società ha immediatamente disattivato circa 14.000 account, e registrato 33 casi che coinvolgevano addirittura bambini. Non è chiaro se si tratti di numeri in un aumento o calo rispetto ad altri periodi, ma il dato è comunque preoccupante.
Monika Bickert, capo del Global Policy Management, ha riconosciuto che si tratta di un problema non facile da risolvere, ed ha rivelato che Facebook utilizza lo screening delle immagini per poter riuscire a riconoscere il fenomeno, ma è anche al lavoro per rivedere e migliorare le sue politiche, sebbene si tratti di un’area complessa. Una fonte vicina al Guardian ha però riferito che la maggior parte degli errori sono causati dai moderatori, che fanno molta confusione sulla politica in materia.
Facebook si trova nella posizione non facile di dover garantire la libertà di parola, senza però far violare le leggi ai propri utenti.