
Facebook scarica la batteria "di proposito"? Sì, secondo un ex dipendente
di
Alberto Lala
I problemi sui consumi di Facebook per smartphone sono noti e di lunga data. Di fatto, chi usa quest'app sul proprio dispositivo sa bene quanto possa impattare sull'autonomia, ma le dichiarazioni di un ex-dipendente hanno riportato i riflettori sulla questione.
A quanto pare, infatti, l'app consumerebbe più batteria del dovuto intenzionalmente e per un motivo molto preciso. Insieme a lei, anche Messenger sarebbe al centro delle dichiarazioni di George Hayward, data scientist che un tempo lavorava proprio sotto l'ombrello del gruppo Facebook, al secolo Meta.
Questo comportamento delle due app viene chiamato "negative testing" e risulterebbe particolarmente utile nell'esecuzione di nuove feature dell'applicazione o per testare il caricamento di determinati contenuti.
Proprio questa strategia sarebbe il motivo per cui Hayward è stato licenziato da Meta. L'uomo racconta: "dissi alla manager che 'questa cosa potrebbe danneggiare qualcuno' e lei mi rispose che danneggiando qualcuno potevamo aiutare le masse. Qualsiasi data scientist degno di essere chiamato in questo modo sa che non bisogna danneggiare nessuno".
All'epoca del suo licenziamento, Hayward intentò anche una causa contro Meta e il suo avvocato dichiarò che queste modalità di test potrebbero mettere a rischio le persone "in situazioni in cui hanno bisogno di comunicare, anche ma non solo per chiamare la polizia o altri servizi di emergenza". In seguito la causa venne ritirata a causa di accordi scritti nel suo contratto di lavoro, ma le sue parole continuano a destare preoccupazione poiché, come spiega ancora il suo avvocato, "è chiaramente illegale. Fa davvero infuriare che il mio telefono e la sua batteria possano essere manipolati da chiunque".
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