Facebook usava i nostri dati per aiutare aziende amiche e ostacolare i concorrenti

Facebook usava i nostri dati per aiutare aziende amiche e ostacolare i concorrenti
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Le aziende partner di Facebook avevano facile accesso ai nostri dati, che diventavano quindi una moneta di scambio. Al contrario il social non li forniva ai rivali, in modo da ostacolare la loro crescita. Lo rivela un dossier di 4000 pagine finito nelle mani dei reporter della NBC.

La condotta del social network riguarda il periodo 2011-2015, in questo periodo il social è riuscito ad affermarsi sfruttando i nostri dati come una utile moneta di scambio per ottenere accordi di vantaggio con i suoi partner. Allo stesso tempo il social sapeva che il suo immenso patrimonio di dati gli forniva un vantaggio sostanziale sulle altre piattaforme rivali, e ben si guardava dal dare loro accesso alle sue informazioni.

Anche un asse Amazon-Facebook: il social ha dato accesso ai dati ad Amazon quando fu stretta una partner per il lancio dello smartphone Fire nel 2014. Ma quando poi la stessa richiesta di accesso venne da una app di messaggistica rivale diventata troppo popolare, ecco che la musica cambia, e il social ha preferito rispondere con un sonoro Niet.

I documenti, diffusi nell'ambito del contenzioso legale con Six4Three, sono stati giudicati come parziali da Facebook: "I documenti sono stati filtrati in modo selettivo dalle discussioni interne su Facebook al momento dei cambiamenti (del periodo 2014-2015). I Fatti sono chiari, non abbiamo mai venduto i dati delle persone", ha risposto Paul Grewal, Vicepresidente di Facebook.

Nel 2018 FB ha speso 20 milioni per la sicurezza personale di Mark Zuckerberg — che ora alcuni azionisti vogliono cacciare con un voto che si terrà il prossimo 30 maggio, ma che non ha nessuna possibilità di successo viste le regole che danno potere immenso al CEO.