La fame nel mondo non è una conseguenza della crescita demografica: i dati

La fame nel mondo non è una conseguenza della crescita demografica: i dati
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Quasi una persona su tre nel mondo non ha avuto accesso a cibo a sufficienza nel 2020. Si tratta di un aumento di quasi 320 milioni di persone in un anno e si prevede che peggiorerà con l'aumento dei prezzi del cibo e la guerra che intrappola grano, orzo e mais in Ucraina e Russia.

Inondazioni, incendi e condizioni meteorologiche estreme legate ai cambiamenti climatici, combinati con conflitti armati e una pandemia mondiale hanno amplificato questa crisi, intaccando il diritto al cibo.

Molti ritengono che la fame nel mondo sia dovuta a "troppe persone, cibo insufficiente". Questo pensiero persiste dal XVIII secolo, quando l'economista Thomas Malthus postulò che la popolazione umana alla fine avrebbe superato la capacità di carico del pianeta. Questa convinzione ci allontana dall'affrontare le cause profonde della fame e della malnutrizione.

In effetti, l'iniquità e il conflitto armato giocano un ruolo più importante. Gli affamati nel mondo si trovano sproporzionatamente in Africa e in Asia, in zone di conflitto.

Il mondo produce cibo a sufficienza per fornire a ogni uomo, donna e bambino più di 2.300 chilocalorie al giorno, che è più che sufficiente. Tuttavia, la povertà e la disuguaglianza – strutturate per classe, genere, razza e l'impatto del colonialismo – hanno portato a un accesso ineguale alla generosità della Terra.

La metà della produzione agricola globale è costituita da canna da zucchero, mais, grano e riso, gran parte dei quali viene utilizzata per dolcificanti e altri prodotti ipercalorici e poveri di nutrienti, come mangime per carne prodotta industrialmente, biocarburanti e olio vegetale.

Il sistema alimentare globale è controllato da una manciata di società transnazionali che producono alimenti altamente trasformati, contenenti zucchero, sale, grasso e coloranti o conservanti artificiali. Il consumo eccessivo di questi alimenti sta uccidendo persone in tutto il mondo e tassando i costi sanitari.

Una domanda sorge spontanea, leggendo questi dati: è possibile che l'intera umanità viva senza fame né povertà?