I famosi pinguini imperatore potrebbero estinguersi con l'aumento delle temperature

I famosi pinguini imperatore potrebbero estinguersi con l'aumento delle temperature
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Uno studio mette in luce come, se non si dovesse agire prontamente per ridurre l’innalzamento delle temperature, i pinguini imperatore potrebbero quasi del tutto estinguersi alle soglie del 2100.

Lo studio è stato condotto dalla Woods Hole Oceanographic Institution con sede nel Massachusetts ed evidenzia il drammatico destino che potrebbero subire i pinguini imperatore alla fine di questo secolo. Il pinguino imperatore (Aptenodytes forsteri) è un uccello che vive in Antartide ed è il più grande tra tutti i pinguini. Al momento, la specie non è sotto minaccia di estinzione ma le cose potrebbero cambiare. Il destino di questi volatili, infatti, è legato a doppio filo a quello del ghiaccio dell’Antartide.

Questi animali, infatti, per vivere, riprodursi e nidificare hanno bisogno di luoghi particolari: devono trovarsi tra l’interno costa del continente antartico e devono essere anche vicini al mare. Il mare aperto, in particolare, è la loro primaria fonte di cibo. Se il ghiaccio si scioglie, questi animali perderanno inesorabilmente il loro habitat naturale e questo non farà altro che diminuirne il numero. Per capire come l’aumento delle temperature potrebbe far diminuire il numero di individui, gli scienziati hanno sovrapposto due modelli differenti.

Hanno, per prima cosa, studiato un modello climatico globale ed hanno usato questi risultati per fare una previsione sul ghiaccio dell’Antartide, quindi lo hanno sovrapposto al secondo modello che studiava, invece, come questi animali avrebbero reagito ai cambiamenti del loro habitat, ai cambiamenti del ghiaccio dell’Antartide perché, come abbiamo detto, l’habitat di questi animali è decisivo per la loro sopravvivenza.

Hanno quindi sovrapposto gli scenari immettendo tre dati diversi che corrispondevano ad un presunto aumento della temperatura globale: se la temperatura dovesse aumentare di 1,5 gradi, nel 2100 si perderebbe “solo” il 5% del ghiaccio marino che corrisponderebbe ad una diminuzione del numero di esemplari pari al 19%. Se il pianeta si riscaldasse di 2 gradi, potrebbe scomparire più di un terzo degli individui, mentre un aumento di dieci gradi potrebbe portare alla perdita di più dell’ottanta per cento degli esemplari.