Questa famosissima storia, che ci raccontano da piccoli, è in realtà un copia-incolla

Questa famosissima storia, che ci raccontano da piccoli, è in realtà un copia-incolla
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È davvero difficile non conoscere la storia di Adamo ed Eva, persino i fedeli di altre religioni sanno cos’è il “peccato originale”. Secondo il racconto della Genesi, Dio impiegò sette giorni, di cui uno di riposo, per creare il mondo. La tradizione vuole che il sesto dì diede i natali a Adamo ed Eva, progenitori della razza umana.

Dio diede a loro disposizione un intero paradiso terrestre, il Giardino dell’Eden, avevano però una sola regola da rispettare: non mangiare i frutti dell’Albero della Conoscenza. Tuttavia, la donna sarà tentata dal Diavolo, nelle vesti di un subdolo serpente, affinché oltraggiasse, insieme a Adamo, l’unico divieto imposto dal Creatore. Così, i primi umani del cristianesimo e dell’ebraismo divennero consapevoli e acquisirono conoscenza. Il passo biblico sembra soffermarsi particolarmente sulla consapevolezza di Adamo ed Eva di essere nudi. Dio decise quindi di cacciarli dall’Eden e maledire la loro discendenza.

Non disquisiremo sul carattere filosofico o ideologico del passo bensì sulla sua “identità”. I mitologemi sono degli elementi ricorrenti nei racconti mitici e religiosi. Un esempio? Minosse Novennale, re di Creta, riceveva le leggi per il suo popolo da Zeus, che lo attendeva sul Monte Ida… Cosa che accade anche a Mosè, che riceve i Dieci Comandamenti da Dio, sul Monte Sinai. Il racconto di Adamo ed Eva può sembrare sensazionalmente unico, ma non è così.

Secondo la World History Encyclopedia, la storia della creazione dei Mesopotamici, nota come Enuma Elish, condivide alcune somiglianze con la Genesi. In entrambi, il mondo è creato dall'oscurità e dal caos e gli esseri umani sono fatti per riconoscere e mantenere la gloria del mondo creato dagli dèi. Il professor e storico Stephen Greenblatt pensa che gli ebrei abbiano abbracciato l’irradiazione culturale mesopotamica, per poi plasmare usi e costumi propri.

Ricordate come fu creato Adamo? Sì, proprio dall’argilla. Putacaso, il dio egizio, Khnum – precedente alla tradizione ebraica e cristiana – creò gli esseri umani utilizzando un tornio da vasaio. Anche la dea cinese, Nu Gua, plasmò le prime persone del globo servendosi dell’argilla del letto di un fiume.

Un ulteriore mitologema è quello della conoscenza. Il mito di Prometeo, uno dei più famosi della tradizione greca, narra di un Titano semi-divino che decise di donare il “fuoco” agli esseri umani, ingannando il dio supremo, Zeus. Il fuoco simboleggia la conoscenza, l’illuminazione per l’uomo. Proprio come Prometeo, Adamo ed Eva oltraggiano la volontà divina per concedere all’umanità la sapienza.

Anche la donna vista come causa dei mali dell’umanità è un, aberrante, mitologema. Pandora, anch’essa creata dall’argilla, disubbidì agli dèi aprendo il famoso vaso: questo gesto condannerà la razza umana ad un’esistenza contaminata dal male e dalla sofferenza; le stesse identiche ripercussioni che si hanno al seguito del gesto di Eva.