Un famoso fisico spiega perché non dovremmo metterci in contatto con gli alieni

Un famoso fisico spiega perché non dovremmo metterci in contatto con gli alieni
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Recentemente Michio Kaku, famoso astrofisico e divulgatore, è stato intervistato dal The Guardian. Durante il corso dell'intervista, il fisico ha parlato di un argomento sempre molto dibattuto: la vita aliena. Secondo Kaku è solo questione di tempo e la troveremo nell'Universo, ma mettersi in contatto con loro è "un'idea terribile".

"Presto avremo il telescopio Webb in orbita e avremo migliaia di pianeti da studiare, ed è per questo che penso che le probabilità di entrare in contatto con una civiltà aliena siano piuttosto alte", ha dichiarato l'esperto durante il suo intervento. "Ci sono alcuni miei colleghi che credono che dovremmo metterci in contatto con loro. Penso che sia un'idea terribile. Sappiamo tutti cosa successe a Montezuma quando incontrò Cortés in Messico centinaia di anni fa".

La storia è ben nota: le forze spagnole, guidate da Cortés, massacrarono gli aztechi e vennero sottomessi al regno di Spagna. In questo esempio, Kaku crede che il primo contatto con gli alieni possa essere simile. Il fisico è stato un grande sostenitore di questa idea in passato, nonostante, secondo lui, una civiltà che esiste da migliaia di anni - se non milioni - di anni possa essere pacifica.

Tuttavia, se non lo fosse, sarebbe un problema davvero serio. "Non possiamo correre il rischio", disse l'uomo nel 2018. "Non dovremmo cercare di pubblicizzare la nostra esistenza alla vita aliena nello spazio perché non conosciamo le loro intenzioni". Lo scienziato non crede che gli alieni siano malvagi, semplicemente ha paragonato la nostra posizione nell'Universo a quella di un cervo nella foresta.

Mentre i cacciatori nella foresta sono una minaccia per i cervi, il vero pericolo proviene da coloro che potrebbero distruggere la foresta e l'ambiente circostante per trarne un beneficio. Insomma, in poche parole, spiegando le parole di Michio Kaku, è probabile che gli alieni possano essere interessati al nostro pianeta, sfruttando le grandi risorse che esso può offrire, ed essere disinteressati a noi... trattandoci come "animali" che, se d'intralcio, sono tranquillamente sacrificabili.

Certo, sicuramente una visione cupa dell'argomento, narrata da più di 100 anni nei racconti di fantascienza, ma non è sicuramente il primo fisico a pensarla in questo modo: anche Stephen Hawking la pensava in modo simile.