FBI contro Huawei: "i suoi dispositivi interferiscono con i comandi per le armi nucleari"

FBI contro Huawei: 'i suoi dispositivi interferiscono con i comandi per le armi nucleari'
di

La questione delle sanzioni contro Huawei continua a tenere banco: la scorsa settimana, la FCC ha spiegato che la sostituzione delle attrezzature Huawei usate negli USA avrà un costo elevatissimo, pari a 5 miliardi di Dollari. Nonostante ciò, pare che gli Stati Uniti vogliano continuare nella rimozione dei device Huawei dal proprio territorio.

I motivi della continuazione della politica anti-cinese iniziata da Donald Trump anche dalla Casa Bianca di Joe Biden sembrano essere legati a problemi di sicurezza nazionale. Nelle scorse ore, infatti, la CNN ha riportato che un'investigazione condotta dall'FBI già durante la presidenza Obama ha scoperto che i device di Huawei potrebbero interferire con le armi nucleari degli Stati Uniti.

L'indagine, che ha riguardato diverse celle telefoniche e apparecchiature legate alla rete internet delle zone rurali degli Stati Uniti, specie nel Midwest, ha spiegato che i dispositivi Huawei avrebbero delle capacità di blocco dei segnali e di interferenza con questi ultimi, con la possibilità di "distruggere le comunicazioni altamente riservate del Dipartimento della Difesa, incluse quelle dello U.S. Strategic Command, che si occupa della supervisione dell'arsenale nucleare nazionale".

Insomma, pare che l'FBI abbia scoperto che, in linea puramente teorica, i ripetitori e l'hardware di Huawei avrebbero potuto bloccare il lancio di testate nucleari imposto alle basi militare sparse negli Stati Uniti da parte della Casa Bianca. Un investigatore dell'FBI ha riportato sempre alla CNN che "questi dispositivi potrebbero impattare sulla nostra capacità di comandare e controllare le testate nucleari. Se è possibile che queste ultime vengano distrutte, la situazione diventa critica".

Insomma, pare che sia questo il vero motivo alla base delle enormi spese sostenute dalla FCC per la sostituzione di tutti i dispositivi di Huawei e ZTE presenti negli Stati Uniti d'America. Intanto, comunque, la stessa Huawei ha criticato le sanzioni americane, spiegando che, se queste ultime non fossero mai entrate in vigore, avrebbe già superato Apple in termini di produzione di smartphone.