Un fenomeno quantistico è stato utilizzato per distruggere un tumore

Un fenomeno quantistico è stato utilizzato per distruggere un tumore
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Medicina e fisica si uniscono per combattere una delle malattie più terribili del genere umano: i tumori. Le cellule cancerogene possono essere disintegrate esponendo il loro DNA agli elettroni rilasciati quando i raggi X colpiscono le nanoparticelle che trasportano iodio. Per far ciò viene utilizzato un fenomeno della fisica quantistica.

In questo modo la radioterapia penetra più in profondità nella cellula, permettendo l'uccisione di diversi tipi di tumori. Quanto detto è stato annunciato nella rivista scientifica Reports da un team dell'Università di Kyoto. La tecnica si basa sull'effetto fotoelettrico, un fenomeno noto dal 1887 che, dopo essere enunciato da Einstein nel 1905, contribuì a dare inizio all'intera rivoluzione quantistica.

"Esporre un metallo alla luce porta al rilascio di elettroni", ha dichiarato il professor Fuyuhiko Tamanoi in una dichiarazione. "La nostra ricerca suggerisce che è possibile riprodurre questo effetto all'interno delle cellule tumorali". I raggi X della radioterapia vengono utilizzati per produrre molecole di radicali liberi che danneggiano il DNA delle cellule cancerose.

Questi radicali liberi hanno bisogno di ossigeno per formarsi e, se i vasi sanguigni non penetrano abbastanza in profondità nel tumore, potrebbe non esserci abbastanza ossigeno per produrre l'effetto desiderato. Per questo motivo gli scienziati di tutto il mondo stanno cercando dei metodi per "bypassare" questo bisogno di ossigeno.

Gli esperti, prima d'ora, hanno provato ad iniettare "nanoparticelle di organosilice porose" con gadolinio (un metallo) nei tessuti e in alcuni animali viventi. Quando esposto ai raggi X, questo metallo rilascia elettroni che lacerano il DNA delle cellule cancerose, uccidendole. Tuttavia il gadolinio è un metallo davvero raro e sicuramente non comune.

Così nel nuovo studio si afferma di aver trovato proprietà simili e migliorate nello iodio. Ovviamente questa tecnica deve ancora essere dimostrata nei topi (quindi per gli esseri umani dovremmo aspettare ancora un po'), ma nei tessuti 3D contenenti cellule tumorali 30 minuti di radiazioni sono stati sufficienti per uccidere i tumori entro tre giorni.

"Il nostro studio rappresenta un importante esempio di impiego di un fenomeno della fisica quantistica all'interno di una cellula cancerosa", ha affermato il coautore Kotaro Matsumoto. Attualmente sono già previsti test sugli animali e test per far legare lo iodio con il DNA.