La fibra ottica arriva anche sul Monte Etna, ma non per la connessioni a Internet
INFORMAZIONI SCHEDA
Dopo avervi mostrato le incredibili immagini del "grido dell'Etna", torniamo sulle pendici del vulcano siciliano per raccontarvi di un avanzato progetto di monitoraggio della sua attività sismica. L'Etna, infatti, è uno dei vulcani più attivi d'Europa, e in quanto tale viene costantemente monitorato dagli scienziati.
L'ultimo progetto in tal senso, però, utilizza una tecnologia che tutti conosciamo, ovvero i cavi in fibra ottica in uso per le connessioni internet delle case e degli edifici pubblici. Un paper pubblicato sul Journal of Nature Communications, infatti, spiega che i cavi in fibra ottica vengono utilizzati insieme ad una tecnica, nota come Distributed Acoustic Sensing (DAS), per captare i movimenti sismici meno marcati, che i sensori convenzionali non riuscirebbero a rintracciare.
Lo scopo del sistema di monitoraggio è quello di creare tecnologie di prevenzione di terremoti ed eruzioni estremamente accurate, capaci di prevedere con un certo anticipo ogni possibile rischio vulcanico e di garantire una finestra di tempo più ampia possibile per l'eventuale evacuazione di chi vive nei pressi dell'Etna.
Il sistema DAS non è solo estremamente utile, ma anche poco costoso, poiché al momento le grandi compagnie delle telecomunicazioni possiedono troppi cavi in fibra ottica e cercano di rivenderli a basso prezzo o di affittarli a scienziati e ricercatori che li utilizzano per fini diversi da quelli dell'allacciamento ad Internet. Per esempio, al di là del caso del monte Etna, la tecnologia DAS viene spesso utilizzata per studiare i terremoti, la deformazione del terreno in seguito ad eventi atmosferici intensi o alla costruzione di insediamenti umani, o persino i suoni e le vibrazioni emessi dagli animali come le balene.
Spesso, addirittura, queste ricerche vengono portate avanti grazie ai cavi già posati dalle aziende di telecomunicazioni, che destinano agli istituti scientifici piccole parti dei propri fasci di fibra ottica in giro per il mondo. Nel caso del monte Etna, invece, i cavi sono stati posizionati ex novo, visto che nessuna azienda di telecomunicazioni ha mai raggiunto il vulcano con i propri cavi.
Il sistema DAS permette dunque la produzione di grafici, come quello che vedete in calce a questa notizia, che monitorano ogni movimento del vulcano e ogni smottamento nelle zone limitrofe, avvisando le autorità quando i livelli superano quelli di guardia: per esempio, l'immagine a corredo di questa notizia mostra il caso di un'eruzione di un vulcano nel 2018 monitorata da un sistema DAS.
FONTE: Ars Technica
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