La rivoluzionaria vita della prima programmatrice al mondo: ecco chi era

La rivoluzionaria vita della prima programmatrice al mondo: ecco chi era
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Ada Lovelace, vissuta a Londra tra il 1815 e il 1852, era l'unica figlia legittima del celebre poeta lord Byron. Affascinata dai lavori della madre, Anne Isabella Milbanke, la giovane matematica indirizzò il suo percorso verso le scienze matematiche.

Spaventata dall'idea che sua figlia potesse crescere senza un reale obiettivo di vita come il padre, la madre la spronò, fin dalla tenera età, a coltivare il suo interesse. La giovane ragazza divenne così ossessionata dalle materie scientifiche che, alla sola età di 13 anni, cominciò a lavorare nella sua immensa villa a Canterbury ad un progetto di invenzione di una macchina a vapore che potesse volare.

Mentre l'amore di Ada era completamente indirizzato verso il marito, lord William King; sul piano intellettuale la giovane donna cominciò a seguire con dedizione Charles Babbage (1791-1871), l'ideatore britannico di diversi calcolatori programmabili, le cosiddette "macchine di Babbage".

Ada Lovelace conobbe Babbage quando aveva solo 17 anni e rimase affascinata dalla sua figura matura e geniale. In cambio, l'uomo apprezzò l'interesse mostrato dalla ragazza, al punto che la invitò più volte a casa sua, con la presenza di lady Byron, per discutere del suo primo prototipo della macchina differenziale - il cui scopo era creare tabelle di polinomi usando il "metodo delle differenze"

I due divennero amici intimi, nonostante la differenza di età e il matematico rese partecipe l'amica nella costruzione ambiziosa di un secondo prototipo, dopo il fallimento del primo: la macchina analitica - una sorta di computer il cui compito era generare qualsiasi tipo di calcolo.

Questo concetto di macchina fu il più vicino a quello che poi sarebbe diventato il computer odierno. Infatti, avrebbe dovuto possedere una memoria, un archivio e la capacità di generare operazioni matematiche complesse (ispirandosi al telaio di Joseph Jacquard). Secondo il progetto, la macchina avrebbe dovuto avere persino un sistema di sicurezza.

Tuttavia, Babbage non permise mai all'amica di essere partecipe in tutti gli aspetti alla costruzione del progetto. Si pensa che l'uomo, a disagio nel vedere il proprio nome affiancato a quello di una donna, avesse rifiutato ogni proposta della Lovelace e l'avesse rilegata ad un semplice aiuto nella stesura di carte da comunicare alla comunità scientifica. Studi recenti, infatti, sostengono che fosse stata lei ad aver tradotto in francese un paper sulla macchina analitica, scritto dall'italiano Luigi Federico Menabrea.

Tuttavia, esistono più di 20,000 note scritte dalla donna in cui si rintracciano primitivi algoritmi e programmi, racchiusi oggi nel cosiddetto Linguaggio Assembly, che avrebbero permesso alla macchina di andare oltre il semplice calcolo matematico. Al contrario di Babbage, Ada Lovelace vedeva un forte potenziale nella macchina.

Ella stessa affermò: "La macchina analitica potrebbe intrecciare dei pattern algebrici come Jacquard Loom intreccia fiori e foglie"

Nel 1852 la donna morì per un cancro, probabilmente all'utero, alla sola età di 36 anni - la stessa età in cui morì il padre. Pur non avendolo mai realmente conosciuto, oggi risiede affianco a lui nella tomba di famiglia nel Nottinghamshire. I suoi manoscritti vennero ceduti, probabilmente, all'amico William King.

Dopo la morte dell'amica, Babbage non riuscì a portare a termine nemmeno il secondo progetto da lui ideato. Il prototipo della macchina differenziale dell'uomo verrà costruito completamente solo nel 2002, da un team londinese guidato da Doron Swade.