Filmato per la prima volta un calamaro gigante nel golfo del Messico
INFORMAZIONI SCHEDA
E’ stato registrato per la prima volta, nelle oscure e misteriose profondità abissali delle acque americane, un rarissimo esemplare di calamaro gigante.
Non è uno dei racconti di Ctuhlhu del genio dell’orrore e della paura Lovecraft, anche se questa storia ha tutte le caratteristiche per esserlo. Ci troviamo, infatti, nel golfo del Messico dove un gruppo di ricercatori è riuscito a registrare un esemplare del raro calamaro gigante. Ciò che ha ripreso la telecamera subacquea è stata la grande oscurità degli abissi oceanici (ci troviamo, infatti, a circa 759 metri di profondità) quando ecco che, improvvisamente, dall'oscurità emergono dei tentacoli che si avvicinano alla telecamera.
Il tutto dura pochi secondi, poi la creatura viene nuovamente inghiottita dall'oscurità e scompare dall'occhio della telecamera. La spedizione di ricerca è stata sovvenzionata dalla National Oceanic and Atmospheric Administration per un progetto volto a studiare i risultati della mancanza di luce sulle creature marine che vivono a grandi profondità (1000 metri) dove la luce, per l’appunto, non riesce a penetrare. Deve quindi essere stato grande lo stupore degli scienziati quando il raro calamaro gigante è apparso sui loro schermi. L’animale marino doveva avere delle dimensioni comprese tra i 3 ed i 3,7 metri e, data la rapidità con cui è apparso ed è scomparso, non è stato possibile osservare altro se non i suoi lunghi tentacoli.
Tuttavia, queste creature hanno otto tentacoli atti a catturare le prede e altri due utilizzati per tagliare la preda, nonché due occhi che, in rapporto al corpo, sono molto grandi e un becco affilato utilizzato per tagliare la carne. La sua velocità, invece, è elevata grazie ad una “sacca” che funziona come propulsore quando viene “spremuta”. Per la ricerca gli scienziati hanno utilizzato una speciale sonda a luce infrarossa che non veniva quindi percepita dagli animali soggetti dello studio e, sulla sonda, è stato poi posizionata anche una specie di esca con un meccanismo che simula la bioluminescenza con l’intento, ovviamente, di attirare gli esemplari che vivono a grandi profondità.
I calamari giganti sono esseri estremamente rari da incontrare. Sono stati, infatti, studiati i cadaveri di questi organismi quando, dopo la morte, le correnti li trasportavano a riva o all'interno degli stomaci dei grandi cetacei che li divoravano. Tuttavia, prima di questa registrazione, nel 2004, un gruppo di scienziati Giapponesi riuscì a fotografare un esemplare e a tagliare un pezzo di tentacolo.
FONTE: Science Alert
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