La finta versione anti-censura di Telegram che in realtà è una trappola

La finta versione anti-censura di Telegram che in realtà è una trappola
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Telegram non è disponibile in tutto il mondo, alcuni Paesi non vedono di buon occhio la crittografia dell'app, e l'hanno bandita. Tra questi troviamo l'Iran e la Russia. In questi giorni è stata diffusa una versione clone dell'app, che fa leva sul desiderio dei cittadini di questi Paesi di usare Telegram. Peccato che sia una trappola.

Infatti questo clone, scrive Raffaele Angius su La Stampa, da una parte copia alcune parti del codice di Telegram fornendo un servizio simile, dall'altra reinderizza il traffico degli utenti su centinaia di siti malevoli. la truffa è stata scoperta dai ricercatori della SYmantec.

Una minaccia dura a resistere: l'app non solo si avvia automaticamente ogni volta che viene acceso lo smartphone, ma continua ad avviarsi in automatico anche tutte le volte in cui l'utente si premuri di chiuderla manualmente. In questo modo l'app continua a far finire gli utenti in siti malevoli, senza che questi possano farci nulla. Inutile dire che i programmatori dietro all'app guadagnano dei bei soldini ogni volta in cui l'utente visita i siti.

I siti reinderizzati dal finto Telegram spesso nascondono al loro interno scam di basso livello, come "imperdibili offerte" per ricevere gift card in cambio dei dati personali.

L'app sembrerebbe essere stata scaricata da migliaia di persone. Questo perché è rimasta sul Play Store per diverso tempo, probabilmente per mesi interi.