Fonti vicine all'FBI: i dati trovati sull'iPhone sbloccato hanno aiutato le indagini

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A quanto pare la lunga battaglia portata avanti dall'FBI per sbloccare l'iPhone 5c del killer di San Bernardino ha dato i suoi frutti. Fonti vicine alle forze dell'ordine degli Stati Uniti, infatti, fanno sapere che lo sblocco del dispositivo, avvenuto attraverso un tool acquistato privatamente, hanno prodotto dati che l'FBI non aveva prima.

Gli investigatori ora sono più sicuri del fatto che Syed Farook non è entrato in contatto con altri terroristi nel lasso di tempo di diciotto minuti in cui l'agenzia governativa non aveva alcuna traccia dei suoi spostamenti. In questi 18 minuti a quanto pare i malviventi hanno girato senza meta intorno alla zona di San Bernardino, che poco prima era stata teatro dell'attentato.
Il telefono ha aiutato gli investigatori ad escludere anche qualsiasi contatto con l'ISIS, dal momento che sul dispositivo non è presente alcun indizio che può far pensare ad un contatto tra Farook e lo Stato Islamico.
Ora che gli investigatori hanno concluso le indagini sul telefono, l'agenzia governativa potrà fornire ad Apple maggiori informazioni sulla procedura utilizzata per effettuare l'unlock.