Il permafrost non sembra essere il cimitero che gli scienziati pensavano

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Gli scienziati studiano con molta attenzione gli organismi intrappolanti nel permafrost, diverse specie di muschi infatti, sono tornate in vita dopo millenni nel ghiaccio. Gli studiosi stanno rivalutando questi ghiacci, scoprendo organismi che, riportati a temperature adatte, sembrano poter tornare in vita.

"L'ambiente del permafrost è molto stabile", ha affermato Peter Convey, un ecologo del British Antarctic Survey, osservando che il terreno perennemente ghiacciato può isolare il muschio da stress a livello superficiale, come cicli annuali di congelamento-scongelamento o radiazioni dannose per il DNA.

La ricrescita di muschi secolari suggerisce che i ghiacciai e il permafrost non sono solo dei cimiteri per la vita, ma potrebbero invece aiutare gli organismi a resistere alle ere glaciali. Tatiana Vishnivetskaya, una microbiologa dell'Università del Tennessee, da questo punto di vista, lo scorso anno ha fatto una scoperta sensazionale.

Cercando organismi unicellulari, i ricercatori hanno trovato delle forme di vita pluricellulari, completi di testa e di un sistema digerente: i nematodi. Con una lunghezza di mezzo millimetro, questi organismi sono le creature più complesse che gli studiosi hanno mai rianimato da un lungo congelamento.

Questo nematoide con un'età di 41.000 anni è l'animale più vecchio vivente mai conosciuto, che viveva contemporaneamente nell'epoca dell'uomo di Neanderthal. "Questi esseri sopravvivono praticamente a tutto", ha detto Gaetan Borgonie, ricercatrice di nematodi presso Extreme Life Isyensya in Belgio, che non è stata coinvolto nello studio di Vishnivetskaya.

Sono praticamente ovunque, e alcuni esemplari simili sono stati trovati in pozzi sudafricani (profondi 3 chilometri) con scarso ossigeno e con alte temperature. Quando le condizioni ambientali si deteriorano, alcune specie di nematodi per proteggersi entrano in uno stadio di protezione chiamato "dauer stage", uno stato simile a quello del tardigrado.

Vishnivetskaya non è sicura che i nematoidi estratti dal permafrost abbiano usato questa tecnica, ma ha ipotizzato che questi esseri potrebbero sopravvivere teoricamente all'infinito se congelati in modo stabile. Anche Borgonie è d'accordo con questa affermazione "se sono sopravvissuti a 41.000 anni, non ho idea di quale sia il loro limite."

"È un'ottima notizia anche per il sistema solare", ha infine affermato Borgonie, che crede che queste "strategie" di sopravvivenza possano far presagire la presenza della vita su altri pianeti.