Francia: condannato a due anni di carcere per aver visitato siti pro ISIS

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Un uomo in Francia è stato condannato a due anni di carcere per aver ripetutamente visitato siti web collegati all’ISIS, sebbene almeno al momento non sia emersa alcuna prova riguardo un possibile attentato in programma. Il 32 enne, il cui nome non è stato ancora reso noto, è stato condannato dal tribunale di Ardèche martedì.

Secondo i media francesi, la Polizia ha scoperto nella cronologia di navigazione dell’uomo che questo ha ripetutamente visitato siti web che sostenevano lo stato islamico, ed ha anche trovato sul computer immagini pro-ISIS e video di esecuzioni. Inoltre, la password del PC sarebbe “13novembrehaha”, chiaro riferimento agli attentati terroristici del 13 novembre 2015 che hanno sconvolto Parigi, provocando la morte di 130 persone.
In tribunale, l’uomo ha sostenuto di aver visitato i siti web per curiosità: “volevo vedere la differenza tra il verso Islam ed il falso Islam”, avrebbe affermato, ma ha anche ammesso di non leggere altri siti o notizie pubblicate dalla stampa internazionale, ed i membri della famiglia hanno anche sostenuto che di recente il suo comportamento era radicalmente cambiato, al punto che era diventato particolarmente “elettrico” quando si parlava di religione. A ciò c’è anche da aggiungere un dettaglio che, però, non è estremamente indicativo: il 32enne si sarebbe anche fatto crescere la barba.
Oltre alla pena detentiva di due anni, l’uomo dovrà pagare una multa di 30.000 Euro. La decisione tuttavia non è stata accolta favorevolmente da tutti. Patrick Baudouin, presidente onorario della Federazione Internazionale per i Diritti Umani, ha descritto la sentenza come “eccessiva” in quanto “la navigazione in un sito web non etichetta automaticamente una persona come un terrorista”.
La corte costituzionale della Francia inoltre determinerà la costituzionalità della legge nei prossimi tre mesi. L’uomo condannato martedì non era in alcun modo noto alle agenzie di sicurezza, neanche per reati minori, e la Polizia ha proceduto all’arresto nell’ambito di un programma di sorveglianza in atto nella regione, che aveva come obiettivo un’altra persona.