Fumare può causare obesità ai nostri pronipoti: lo afferma uno studio

Fumare può causare obesità ai nostri pronipoti: lo afferma uno studio
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In occasioni precedenti abbiamo analizzato l’impatto del fumo sulla nostra psiche, per esempio comprendendo la correlazione tra fumare e l’emergere di ansia. Oggi vedremo invece uno studio piuttosto sorprendente riguardo gli impatti del fumo sulle generazioni successive della nostra famiglia. Ce ne sono davvero?

Ebbene sì: stando a un’analisi approfondita dello studio osservazionale “Children of the 90s” effettuato nel 2014, il leader di entrambe le ricerche Jean Golding, epidemiologo presso l’Università di Bristol nel Regno Unito, ha cercato di comprendere le “prime dimostrazioni umane degli effetti transgenerazionali di un'esposizione ambientale [al fumo] attraverso quattro generazioni”.

Già nel 2014 venne rivelato che i figli di padri che hanno iniziato a fumare prima degli 11 anni avevano maggiori probabilità di avere un indice di massa corporea (BMI) più alto nell'adolescenza. Questo nuovo studio non solo confermerebbe questo raro segnale transgenerazionale non genetico degli effetti del fumo, bensì lo estenderebbe da nonno a nipote e da bisnonno a pronipote.

Come spiegato dai ricercatori, “ora mostriamo che se il nonno paterno aveva iniziato a fumare prima della pubertà [di età inferiore ai 13 anni], rispetto alla tarda infanzia (13-16 anni), le sue nipoti, ma non i nipoti, avevano segni di massa grassa in eccesso a 17 e 24 anni”. Tra i motivi per cui le generazioni successive sarebbero sovrappeso il fumo sembra essere uno dei principali, correlato poi a uno stile di vita non ottimale ai fini del benessere fisico personale.

Tuttavia, i ricercatori riconoscono che saranno necessari altri studi per comprendere se si tratti di una semplice correlazione o di un effetto concreto dell’esposizione al fumo: “Prima che vengano generate ipotesi sui meccanismi con cui potrebbero essersi verificati gli effetti che abbiamo mostrato, è importante cercare prove di conferma da altri studi”.

Altro allarme di questi giorni è invece l’”epidemia” di miopia precoce nel Regno Unito e, possibilmente, in tutto il mondo.