Questo fungo muta le mosche femmine in "calamite zombie" per maschi necrofili eccitati

Questo fungo muta le mosche femmine in 'calamite zombie' per maschi necrofili eccitati
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La natura sa essere davvero pittoresca nelle sue espressioni più bizzarre e raccapriccianti. Di recente vi abbiamo parlato di batteri parassiti che trasformano le piante in zombie, ma non è finita qui. Uno studio ha scoperto un fungo dal comportamento aberrante: trasforma le femmine di mosca in “calamite zombie” per maschi “necrofili eccitati”.

Il fungo incriminato è l’Entomophthora muscae, micete patogeno che provoca malattie mortali nelle mosche. In questo caso il parassita, una volta infettata la vittima, approfitta del rilascio di segnali sessuali dell’ospite, potenziati dall’azione del fungo, per attirare i maschi sulla carcassa.

Questa secrezione funge da vero e proprio afrodisiaco per gli esemplari maschi che, accorrendo sul cadavere, nel tentativo di accoppiarvisi si infettano con le spore patogene, di cui il corpo della femmina è ormai stracolmo.

Un team di ricerca dell’Università di Copenaghen, guidato dall’ecologo Andreas Naundrup, ha condotto una serie di test sul fungo parassita e il suo macabro processo di infezione. Gli esperimenti hanno visto i ricercatori presentare una scelta agli esemplari maschi. Questi ultimi potevano dirigersi verso femmine infette oppure sane, entrambe decedute.

I dati hanno permesso di verificare che i maschi erano maggiormente attratti da femmine infette nella fase di avanzata sporulazione del fungo parassita, ovvero di rilascio delle spore. Incubando le mosche per un periodo di 10 giorni, è emerso che il 65% dei maschi esposti si sono infettati, a differenza di quelli che hanno optato per le carcasse ad una fase precoce di sporulazione.

Analizzando la captazione degli organi sensori sulle antenne dei maschi, in riferimento al composto volatile afrodisiaco, i ricercatori hanno confermato che le femmine in avanzato stato di sporulazione hanno attratto maggiormente i maschi. Inoltre, appare evidente che sia un dato mix di sostanze volatili ad attirare i maschi.

"E. muscae induce cambiamenti nella chimica volatile che attraggono le mosche domestiche sia alterando i livelli di idrocarburi cuticolari delle mosche sia producendo diversi composti volatili insoliti" affermano i ricercatori.

Riguardo al meccanismo di infezione iniziale, la spora, venuta a contatto con l’ospite, vi penetra mediante lo sviluppo del micelio, "struttura radicale" che raggiunge il cervello e controlla l’ospite. Una volta “preso il controllo” induce la mosca femmina a raggiungere un luogo alto, dove il rilascio di spore può coprire una distanza maggiore. Nel frattempo il fungo divora l’ospite dall’interno sfruttandolo per continuare il suo ciclo vitale.

La specie fungina in esame non rappresenta un caso di studio interessante unicamente per le sue doti infettive di controllo dell’ospite, ma anche e soprattutto per quelle in relazione all’attrazione di mosche sane da infettare.

"I risultati presentati qui potrebbero avere il potenziale per la scoperta di nuovi attrattivi o feromoni semiochimici specifici per le mosche domestiche che potrebbero essere utilizzati nel controllo dei parassiti" concludono i ricercatori.

Ma i miceti non sanno essere solo delle spietate macchine assassine. Infatti, potrebbero essere utilizzati per sviluppare una cura per il cancro a base di cordicepina.