Dalla fusione dei ghiacciai dei monti Altaj affiorano antichi reperti di oltre 1500 anni

Dalla fusione dei ghiacciai dei monti Altaj affiorano antichi reperti di oltre 1500 anni
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Le catene montuose dell’Himalaya sono famose per gli antichi ghiacciai perenni. Questi sono soggetti, soprattutto con l’aggravarsi dei cambiamenti climatici, a eventi di scioglimento che possono portare alla luce reperti di un mondo passato. In questo caso specifico, sulla catena dei monti Altaj, in Mongolia, i ritrovamenti risalgono ad oltre 1500 anni fa.

Una recente spedizione dell'archeologo William Taylor, nata dalla collaborazione dei ricercatori dell’Università del Colorado, del Museo Nazionale della Mongolia e diverse istituzioni internazionali, ha scovato ed analizzato alcuni degli antichi reperti affiorati dalla fusione dei ghiacciai della mongolia.

L’importanza dei ghiacciai è vitale sia per le specie animali e le popolazioni autoctone che per la ricerca sulle antiche società rurali che, un tempo, popolavano l’area e si dedicavano alla pastorizia. I ritrovamenti, grazie all’ottimo stato di conservazione, dovuto al ghiaccio, rappresentano una pietra miliare per le spedizioni di ricerca. Forniscono, infatti, indizi sulla vita di queste antiche popolazioni, che potrebbero aumentare il patrimonio di conoscenze in possesso.

Gli studiosi, impegnati in spedizioni sul luogo, hanno scoperto dei reperti molto interessanti. Uno dei manufatti affiorati dai recenti ritrovamenti è una corda di pelo animale, intrecciata secondo tecniche tradizionali. I ricercatori, ipotizzando che potrebbe essere stata parte di un'imbracatura per la conduzione di animali da sella, hanno datato il manufatto a 1500 anni fa.

Ulteriori ritrovamenti, come frecce, strumenti di caccia e resti animali, hanno indotto gli studiosi ad ipotizzare che le popolazioni dell’area non fossero unicamente dedite alla pastorizia, ma che avessero sviluppato tecniche venatorie, dilettandosi attivamente nella caccia.

Data l’importanza di questi reperti, i ricercatori pongono l’attenzione sulla necessità di velocizzare gli studi. A causa delle sempre crescenti temperature, infatti, i ghiacciai si stanno rapidamente sciogliendo, provocando lo svellimento di ampie porzioni congelate da migliaia di anni. Ciò provocherebbe l’affioramento di una quantità incredibile di manufatti, che ,se non prontamente trovati e catalogati, potrebbero essere danneggiati dall’esposizione all’atmosfera e alla luce solare, impedendone lo studio.

I ricercatori, in conclusione, fanno notare che, oltre a manufatti di origine umana, neve e ghiaccio celano reperti di natura biologica e naturale, importanti per determinare i passati eventi climatici che hanno investito quelle stesse aree. Questi reperti, attraverso lo studio dell’adattamento delle antiche popolazioni e delle specie animali, potrebbero fornire dati utili per affrontare i cambiamenti climatici che stanno mettendo a repentaglio la vita sulla Terra (e persino le antiche pitture rupestri).