La fusione nucleare potrebbe creare più energia del previsto

La fusione nucleare potrebbe creare più energia del previsto
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Stiamo per entrare, tra qualche anno ovviamente, all'interno dell'era delle fusioni nucleari ed è stato scoperto recentemente che questo processo sarà capace di creare più energia del previsto. Il motivo? Una legge fondamentale per i reattori era sbagliata.

A guidare la ricerca sono stati dei ricercatori dello Swiss Plasma Center, che hanno determinato che la densità massima del combustibile a idrogeno è circa il doppio del "Limite di Greenwald", una stima derivata da esperimenti più di 30 anni fa. I reattori a fusione, infatti, possono funzionare con densità di plasma di idrogeno che sono molto più elevate di questo limite.

I tokamak a forma di ciambella sono uno dei progetti più promettenti per i reattori a fusione nucleare e gli scienziati lavorano da 50 anni per far diventare realtà questo sogno. Attualmente diversi progetti sulla fusione sono in una fase avanzata e alcuni ricercatori ritengono che il primo in grado di generare elettricità entrerà in funzione entro il 2030.

Prima ancora dovrebbe vedere la luce il progetto ITER, finanziato da 30 governi di tutto il mondo, capace di produrre i suoi primi plasmi sperimentali nel 2025 (e creerà un campo magnetico 280.000 volte più forte di quello della Terra). ITER non è progettato per generare elettricità, ma i modelli successivi, chiamati reattori DEMO, sono ora in fase di progettazione e potrebbero funzionare entro il 2051.

Al centro dei nuovi calcoli - pubblicati sulla rivista Physical Review Letters - c'è il Greenwald Limit, dal nome del fisico del MIT Martin Greenwald che effettuò la scoperta nel 1988. Sebbene gli scienziati sospettassero da tempo che il limite di Greenwald potesse essere migliorato, è stata una regola fondamentale della ricerca sulla fusione per più di 30 anni e ha influenzato perfino la costruzione dell'ITER.

L'ultimo studio però aumenta questa cifra, risultando in un limite di densità del combustibile molto più elevato che aumenterà sia la capacità del reattore nucleare in costruzione in Francia, sia i progetti dei reattori DEMO.