In futuro l'industria aerospaziale dovrà fare affidamento solo sulle IA: ecco perché

In futuro l'industria aerospaziale dovrà fare affidamento solo sulle IA: ecco perché
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Negli ultimi anni l'industria aerospaziale sta conoscendo una crescita senza pari, e ciò ha portato ad un bisogno sempre più pressante di analizzare dati e informazioni a tempi record. La mole di lavoro sembra stia per saturare le capacità umane, e secondo gli ingegneri la soluzione può venire solo dalle "IA".

La quantità di dati che ogni giorno deve essere analizzata da aziende e società che hanno interessi nel mondo aerospaziale è davvero enorme, basti pensare alle informazioni che servono per costruire un determinato modulo di un razzo, oppure alle analisi geotermiche che regolarmente vengono inviate dai satelliti (e tutto ciò moltiplicato per il numero di satelliti attualmente intorno alla Terra).

Insomma, ogni tipo di dato che ha a che fare con lo spazio necessità di essere compreso e soprattutto verificato, un lavoro che sembra stia per portare al limite gli ingegneri e gli addetti ai lavori.

Per far fronte a questa richiesta sempre più esigente di informazioni, sembra che l'unica soluzione possa essere rappresentata da supercomputer equipaggiati con algoritmi sempre più efficienti e bot capaci di analizzare migliaia di Giga Byte in pochi istanti. Nel futuro potrebbero essere quelle che noi chiamiamo IA, ma il loro preoccupante avvento sembra ancora lontano, secondo gli esperti.

Scot Currie ad esempio, capo architetto delle soluzioni presso la società di osservazione terrestre BlackSky, ha affermato che c'è ancora molto lavoro da fare prima di rendere le macchine capaci di analizzare le informazioni grezze al posto della "supervisione umana".

"L'elemento chiave (e limitante) di tale progetto è quanto velocemente possiamo convincere le macchine a fare ciò che gli umani hanno fatto negli ultimi 50 anni. Purtroppo, il monitoraggio totale non è ancora automatizzato in ogni sua parte".

Secondo Currie l'analisi delle immagini provenienti dai satelliti, per esempio, richiederà almeno un'altra decina o ventina d'anni prima di poter esser "trascurata" dall'occhio umano e lasciata completamente al controllo digitale.

Il fattore tempo non gioca a nostro favore: gli analisti già ora stanno affrontando un sovraccarico di dati. "Le immagini aumenteranno", ha detto Currie. “Gli analisti sono sopraffatti dalle immagini, quindi ad un certo punto dovremo lasciare che la macchina faccia da sé, determini cosa sta succedendo e avvisi solo per necessità".

Currie inoltre ha parlato anche dell'affidabilità delle IA del futuro, affermando che nessuna macchina potrà mai essere completamente a prova di errore: ci saranno molti falsi positivi, ma è anche vero che tale è anche la natura dell'essere umano.