Nella nostra galassia è stata rilevata un'enorme struttura, ma non sappiamo cosa sia

Nella nostra galassia è stata rilevata un'enorme struttura, ma non sappiamo cosa sia
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Dalla nostra posizione all'interno della Via Lattea non è facile studiare la galassia, per questo motivo gli scienziati molte volte si trovano in "difficoltà" per quanto riguarda le scoperte. Ad esempio una nuova struttura, chiamata Cattail, è stata rivelata proprio recentemente. Si tratta di un luogo ricco di gas, ma non sappiamo ancora cosa sia.

La struttura è così grande che gli astronomi non sono sicuri se possa effettivamente far parte di un braccio a spirale che non abbiamo mai notato fino ad ora. Il Cattail potrebbe essere il più grande filamento di gas scoperto fino ad oggi nella nostra galassia ed è stato descritto in un articolo pubblicato sulla rivista The Astrophysical Journal Letters.

"La domanda su come venga prodotto un filamento così grande nell'estrema posizione galattica rimane aperta. In alternativa, Cattail potrebbe far parte di un nuovo braccio [...] anche se è sconcertante che la struttura non segua completamente la curvatura del disco galattico", scrive nel documento un team di astronomi dell'Università di Nanchino in Cina.

Gli esperti hanno utilizzato il Radiotelescopio FAST (Five hundred meter Aperture Spherical Telescope). Quando hanno calcolato la velocità di movimento della struttura, hanno avuto una grande sorpresa: la velocità era coerente con una distanza di circa 71.750 anni luce dal centro galattico, ovvero le regioni esterne della galassia.

Si tratta di una distanza più lontana di qualsiasi braccio a spirale conosciuto, con una dimensione di circa 3.590 anni luce di lunghezza e 675 anni luce di larghezza. Successivamente, quando gli addetti ai lavori hanno combinato le loro scoperte con i dati del sondaggio HI4PI all-sky HI, hanno scoperto che potrebbe essere ancora più grande, fino a circa 16.300 anni luce di lunghezza.

Insomma, una struttura davvero da record. "Mentre queste domande rimangono aperte con i dati esistenti", scrivono infine i ricercatori, "le osservazioni forniscono nuove informazioni sulla nostra comprensione della struttura galattica".