Gettare l'acqua radioattiva di Fukushima nel mare è l'unica soluzione

Gettare l'acqua radioattiva di Fukushima nel mare è l'unica soluzione
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Abbiamo più volte parlato dell'acqua radioattiva di Fukushima che sarà gettata in mare. Le autorità giapponesi hanno dato il permesso di rilasciarla nell'Oceano Pacifico e recentemente sul sito web The Conversation il professore di Scienza Ambientali Jim Smith, dell'Università di Portsmouth, ha spiegato che è la soluzione migliore.

Innanzitutto, prima di essere riversata in mare, le acque di Fukushima vengono trattate per rimuovere elementi radioattivi come cobalto 60, stronzio 90 e cesio 137. Solo il trizio, una forma radioattiva di idrogeno, non può essere rimosso perché la sua separazione sarebbe costosa, ad alta intensità energetica e dispendiosa in termini di tempo.

Lo standard di acqua potabile dell'Organizzazione Mondiale della Sanità per il trizio è di 10.000 Becquerel (Bq) per litro, una cifra parecchie volte superiore alla concentrazione pianificata dell'acqua di scarico a Fukushima. In poche parole l'acqua della centrale sarà talmente diluita che l'impatto sull'ambiente sarà nullo.

Il sito di Fukushima Daiichi prevede di rilasciare circa 1 Petabecquerel (1 seguito da 15 zeri) di trizio a una velocità di 0,022 PBq all'anno. Il numero potrebbe spaventarvi, ma a livello globale dovete sapere che 50-70 PBq all'anno di trizio vengono prodotti naturalmente nella nostra atmosfera dai raggi cosmici, mentre il sito di ritrattamento del combustibile nucleare di Cap de la Hague, nel nord della Francia, rilascia circa 10 PBq di trizio nel Canale della Manica.

I tassi di rilascio della Francia - molte volte più alti rispetto a quelli del Giappone - non hanno mostrato prove di impatti ambientali significativi e le dosi per le persone sono basse. L'unico danno sarà d'immagine all'industria della pesca nei pressi di Fukushima (ed è da qui che arrivano la maggior parte delle contestazioni), ma anche in questo caso il pesce sarà sicuro da mangiare.

Meglio preoccuparsi del pesce con degli inquinanti "eterni".