In Giappone si pensa al lancio del primo satellite in legno al mondo: perché?

In Giappone si pensa al lancio del primo satellite in legno al mondo: perché?
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In Asia si continua a fare la storia della tecnologia e dello spazio: dopo il lancio del primo satellite 6G al mondo in Cina, che verrà utilizzato per l’osservazione del terreno tramite telerilevamento, ora nella terra del Sol Levante sarebbe stato praticamente ufficializzato il programma di lanciare il primo satellite al mondo realizzato in legno.

Stando infatti a quanto riportato dall’agenzia di stampa Nikkei, l’Università di Kyoto e la società privata Sumitomo Forestry avrebbero annunciato nelle ultime ore una collaborazione che prevede il lancio nello spazio di un satellite fatto in legno, con l’obiettivo di svolgere ricerca di base e test sul concept stesso di utilizzare materiali in legno in ambienti estremi.

Ma quali sono i vantaggi offerti da una soluzione simile? In primis, un satellite in legno potrebbe risolvere i problemi relativi ai rifiuti spaziali. Tema particolarmente delicato agli occhi di molti, secondo l’astronauta e docente Takao Doi potrebbe essere davvero risolto mediante l’utilizzo di un materiale così semplice: “Siamo molto preoccupati per il fatto che tutti i satelliti che rientrano nell'atmosfera terrestre bruciano e creano minuscole particelle di allumina che galleggiano nella parte più alta dell'atmosfera per molti anni. Prima o poi questo influenzerà l'ambiente terrestre”. Ecco che, allora, un satellite in legno brucerebbe senza produrre detriti e senza rilasciare sostanze nocive in caso di rientro sulla Terra.

Altro vantaggio importante riguarderebbe poi il fatto che il legno è un materiale che non blocca le onde elettromagnetiche, semplificando così il lavoro di progettazione, produzione e posizionamento di antenne e sistemi di controllo.

Servono però molti altri studi in materia prima di ufficializzare il lancio stesso: l’Università di Kyoto e Sumitomo Forestry prevedono dunque di svolgere analisi fino a marzo 2024, anche se l’obiettivo sarebbe quello di procedere con il lancio per il 2023.

Intanto a dicembre anche gli Emirati Arabi Uniti hanno lanciato con successo un altro satellite chiamato FalconEye 2, dotato di uno strumento ottico con elevatissima capacità di risoluzione ma dall’utilizzo attualmente ignoto, dato che risulta essere classificato come “governativo/segreto”.