Il Giappone è pronto ad avviare un reattore nucleare danneggiato dallo tsunami del 2011

Il Giappone è pronto ad avviare un reattore nucleare danneggiato dallo tsunami del 2011
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I funzionari del Giappone hanno concesso la piena approvazione per il riavvio di una delle numerose centrali nucleari del paese che sono state danneggiate dal terremoto e dallo tsunami del 2011 (evento responsabile del disastro di Fukushima).

Stiamo parlando del reattore della centrale nucleare di Onagawa che dovrebbe tornare operativo nel 2023. Dopo il disastroso evento del 2011, infatti, il Giappone ha imposto una serie di nuovi standard di sicurezza per le centrali nucleari.

Non è l'unico: finora anche altri 15 reattori hanno soddisfatto i nuovi standard di sicurezza del paese, anche se lo stabilimento di Onagawa è il primo a varcare la soglia normativa finale. Il reattore nucleare ha anche il sostegno del governo locale, che considera il riavvio della centrale una parte cruciale della lotta al cambiamento climatico (poiché il paese ha grandi piani per il 2050).

"A causa della chiusura delle centrali nucleari, il Giappone dipende sempre di più dall'energia termica che utilizza combustibili fossili", ha dichiarato all'Agence France-Presse Yoshihiro Murai, governatore della Prefettura di Miyagi in cui si trova l'impianto. Nonostante questa posizione, gran parte dell'opinione pubblica giapponese è ancora (giustamente) scettica sull'energia nucleare dopo lo tsunami del 2011.

Altri parti del paese, infatti, hanno intenzione di rinunciare oltre che ai combustili fossili, anche dell'energia nucleare. Il caso più eclatante è la posizione della prefettura di Fukushima, che ha annunciato all'inizio di quest'anno che prevede di passare interamente alle fonti energetiche rinnovabili entro 20 anni.