Gli USA cominciano a revocare parte dell'embargo istituito nei confronti di ZTE
Il Dipartimento del commercio degli Stati Uniti d'America, l'organo a cui spetta il potere legislativo in materia di politiche commerciali, ha cominciato a revocare temporaneamente una parte dell'embargo con il quale aveva tentato di mettere i bastoni tra le ruote a ZTE, circa tre mesi fa.
La compagnia era stata colpita dal provvedimento in aprile, dopo aver violato non solo alcune delle sanzioni commerciali riguardanti la Corea del Nord e l'Iran, ma anche le successive penalità inflitte dalle autorità, che furono costrette quindi ad impedire a ZTE di operare all'interno degli USA.
A seguito del pagamento di una multa da un miliardo di dollari, il colosso cinese è stato autorizzato dagli ufficiali del governo a continuare parte della sua attività in territorio statunitense: ora potrà fornire il dovuto supporto ai possessori di device e di altri prodotti targati ZTE, che consisterà ad esempio nelle patch di sicurezza con le quali ogni azienda mira a proteggere i propri smartphone.
Questa sorta di concessione sarà solo temporanea, e scadrà a breve, ovvero il primo agosto; non si sa ancora cosa accadrà a partire dal due agosto, ma stando a quanto riporta Bloomberg, ZTE si aspetta di essere completamente in regola con quanto previsto dall'accordo stipulato con il governo degli Stati Uniti; se le cose dovessero andare veramente così, l'embargo potrebbe venire completamente cancellato, e la compagnia cinese potrebbe tornare a vendere i propri prodotti in America.
Una soluzione con la quale il Senato non è assolutamente d'accordo, dato che lo scorso mese ha votato la re-istituzione del ban nei confronti di ZTE, anche se un provvedimento di questo tipo deve ancora affrontare varie fasi istituzionali per diventare realtà.
Ad ogni modo l'ipotesi di un probabile spionaggio cinese, messo in pratica attraverso l'uso degli smartphone prodotti da aziende come ZTE, Huawei ed altri colossi asiatici, preoccupa ancora le alte sfere del governo, tanto che FBI, CIA ed NSA hanno chiesto ai cittadini americani di non utilizzare telefonini cinesi. Una paura che emerge anche dal provvedimento con il quale viene fortemente limitata la durata del visto per alcuni studenti e lavoratori provenienti dalla Cina, ma solo se impiegati in ambito tecnologico.
FONTE: The Verge
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