Google accusata di discriminazioni sessuale

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Ricercatori della Carnegie Mellon University e del Science Institute International Computer, accusano gli algoritmi degli annunci creati da Google di discriminazione sessuale. Uno studio è stato infatti condotto utilizzando un software personalizzato denominato AdFisher, che simula le attività di navigazione Internet degli utenti.

Si è scoperto che, durante la visita a siti di annunci lavorativi, a falsi utenti di sesso maschile venivano riportati, più frequentemente rispetto a falsi utenti di sesso femminile, annunci che promettevano grossi stipendi. "Penso che i nostri risultati suggeriscano che ci sono parti dell'ecosistema di annunci in cui le forme di discriminazione stanno cominciando ad emergere e vi è una mancanza di trasparenza", ha detto Anupam Datta, professore associato presso la Carnegie Mellon e un co-autore dello studio, durante un’intervista al MIT Technology Review. "Questo è preoccupante dal punto di vista della società." La pubblicità mirata, come ad esempio quella di Google, è così onnipresente nella vita di tutti i giorni che le informazioni mostrate alle persone potrebbero davvero avere effetti tangibili sulle decisioni che vengono prese. Gli scienziati della Carnegie Mellon e della ICSI sottolineano che è difficile assegnare la colpa di questa discriminazione algoritmica, perché i sistemi sono molto complessi: potrebbe essere effettivamente colpa di Google, così come non è da escludere il coinvolgimento delle agenzie pubblicitarie. "Per queste ragioni, non possiamo affermare che Google abbia violato le sue politiche", concludono i ricercatori. "In effetti, riteniamo più probabile che la società abbia perso il controllo del suo enorme sistema di pubblicità automatizzato.”