Google, aperta ufficialmente causa antitrust USA: è una delle più ambiziose di sempre

Google, aperta ufficialmente causa antitrust USA: è una delle più ambiziose di sempre
di

È ufficiale: il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti nella data di oggi, martedì 20 ottobre 2020, ha intentato una causa contro Google per monopolizzazione illegale della ricerca e dei mercati pubblicitari, dando così vita a quello che WSJ e The Verge definiscono come uno dei più grandi casi antitrust nella storia degli Stati Uniti.

Nella denuncia depositata dai funzionari del DOJ si legge: “Innumerevoli inserzionisti devono pagare un pedaggio alla pubblicità associata alla ricerca di Google e ai monopoli generici della pubblicità testuale. I consumatori americani sono costretti ad accettare le politiche, le pratiche sulla privacy e l'uso dei dati personali di Google. Le nuove aziende con modelli di business innovativi non possono emergere dalla lunga ombra di Google”.

Inoltre, in una chiamata gli stessi funzionari hanno sottolineato la portata e il potere del controllo di Big G affermando che la condotta dell’azienda è illegale secondo i tradizionali principi antitrust; il senior advisor del DOJ per le industrie tech ha aggiunto che Google possiede o controlla circa l’80% delle query di ricerca generali negli USA e, alla luce di tale dato, il tribunale dovrebbe rompere la salda presa del colosso di Mountain View così da permettere alla concorrenza e all’innovazione di prendere piede.

Google però, ovviamente, non è assolutamente d’accordo con le accuse mosse dal Dipartimento di Giustizia: “La causa odierna del Dipartimento di giustizia è profondamente viziata. Le persone usano Google perché scelgono di farlo, non perché sono costrette a farlo o perché non riescono a trovare alternative”, hanno affermato i rappresentanti della società di Sundar Pichai in una nota.

Non è la prima volta che l’azienda viene presa di mira da legislatori internazionali, come dimostra anche l’indagine avviata dall’antitrust italiano a inizio settembre; ma questa sembrerebbe essere per davvero una delle cause antitrust più ambiziose di sempre contro un gigante del mondo tech, dato che riunisce le indagini del DOJ con quelle di altri undici diversi procuratori generali e potrebbe prevedere persino la vendita del browser Chrome.