Google e Blizzard al lavoro su un'AI in grado di giocare a StarCraft II

di

Google ha da qualche tempo assorbito DeepMind, l’azienda inglese specializzata nella creazione di intelligenze artificiali che ha dato vita ad AlphaGO.

Il sistema è stato in grado di battere il campione mondiale di GO, l’antico gioco cinese, nonostante questo fosse considerato come il gioco più difficile da far comprendere a un’intelligenza artificiale. DeepMind però vuole andare oltre e spostarsi su un territorio forse ancor più ostico: StarCraft II, il videogioco di strategia in tempo reale sviluppato da Blizzard Entertainment, terreno di scontro dei migliori giocatori professionisti al mondo. Proprio Blizzard sta collaborando con l’azienda britannica per sviluppare un’AI che possa comprendere il gioco, la notizia è arrivata ufficialmente dal BlizzCon.

“StarCraft è un prodotto molto interessante per testare le nostre AI attuali, permette di affrontare moltissimi problemi che teoricamente potremmo riscontrare nel mondo reale” ha detto Oriol Vinyals, ricercatore presso DeepMind e uno dei migliori giocatori di StarCraft in Spagna, tempo addietro. Il videogioco del resto richiede abilità nel management, nello scouting e nelle tattiche di combattimento, ci sono molti più elementi rispetto a GO e soprattutto l’intero mondo di gioco è visibile da subito. Un ambiente perfetto per testare il comportamento della memoria dell’AI e dell’uso sul lungo periodo, l’obiettivo è creare un’intelligenza capace di battere l’uomo con le sue stesse potenzialità, senza le “facilitazioni” che solitamente ha la CPU.

Il computer infatti è programmato per avere accesso a comandi maggiori rispetto al giocatore umano, ad esempio può comandare personaggi anche fuori dal campo visivo, DeepMind invece vuole lavorare a una AI che abbia accesso alle medesime “informazioni” dell’uomo. Una sfida a dir poco epocale, che non ha nulla a che fare con i test effettuati sinora; le AI sono state messe alla prova con semplici giochi Atari, ma mai con un prodotto dalla grafica e la complessità moderne. “Siamo davvero entusiasti di avere questa possibilità, vogliamo portare la ricerca sulle AI ancora oltre e risolvere i problemi che StarCraft II ci pone”, ha concluso Vinyals.