Google celebra Subrahmanyan Chandrasekhar nel Doodle di oggi

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Ogni stella presente nell’universo, come tutti gli organismi viventi, ha un suo ciclo di vita: nasce, cresce, si evolve, e muore, lasciando dietro di sé un residuo stellare. E’ un processo fondamentale per lo studio dell’astrofisica, la cui scoperta è dovuta a Subrahmanyan Chandrasekhar, che viene celebrato nel Doodle di oggi di Big G.

Subrahmanyan Chandrasekhar, meglio conosciuto come Chandra, era un astrofisico indiano che ha sviluppato una la teoria da giovanissimo. Durante il suo viaggio in Inghilterra, per studiare a Cambridge, Chandra enunciò il limite che oggi conosciamo come “il limite di Chandrasekhar”.

La teoria afferma che se una stella è più piccola 1,4 volte del Sole, a livello di massa, segna il limite superiore della massa di una nana bianca, il nucleo residuo stellare estremamente caldo e denso. Se, al contrario, è 1,4 volte più grande del Sole, non si formerà una nana bianca, ma invece esploderà in una supernova o si comprimerà in un buco nero.

Inizialmente non si trattava di una teoria estremamente popolare, al punto che fu ridicolizzato pubblicamente da Sir Arthur Eddington.

Nel 1983, però vinse il Premio Nobel per la Fisica. A Chandra è stato anche intitolato uno dei telescopi spaziali della NASA.