Google conferma: 105 milioni di Dollari di buonuscita a dirigenti accusati di molestie

Google conferma: 105 milioni di Dollari di buonuscita a dirigenti accusati di molestie
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Google ha confermato a The Verge di aver accettato di pagare fino a 135 milioni di Dollari a due ex dirigenti accusati di molestie sessuali. Il motore di ricerca nello specifico aveva offerto una buonuscita massima di 45 milioni di Dollari ad Amit Singhal, che fu costretto a dimettersi a seguito dell'indagine interna sugli abusi.

Questi nuovi dettagli sono stati svelati nell'ambito di una causa sollevata da un azionista di Alphabet. Questo ha infatti sporto denuncia per ottenere dei chiarimenti sui pagamenti effettuati dalla compagnia di Larry Page a due dirigenti accusati di cattiva condotta. La causa è stata indirizzata direttamente al consiglio d'amministrazione della holding che gestisce tutte le attività, e che è anche quotata in borsa.

L'attacco dell'azionista è durissimo: nella lettera l'investitore sottolinea che Google avrebbe dovuto proteggere la compagnia ed i finanziatori da attacchi esterni che avrebbero potuto compromettere la sua reputazione. Al contrario, nella denuncia si legge che il CdA ha accettato di pagare e quindi sostenere i dirigenti che si sono trovati ad affrontare il polverone mediatico, provocando danni a livello di reputazione e finanziari.

Alla fine ad Andy Rubin, il papà di Android, sono stati garantiti 90 milioni di Dollari, mentre a Singhai è stata corrisposta una buonuscita di 15 milioni di Dollari, per un totale di 105 milioni di Dollari, una cifra inferiore rispetto ai 135 milioni di Dollari che Google aveva approvato inizialmente.

Per Singhal, che ha abbandonato la compagnia tre anni fa, era previsto un pagamento massimo di 45 milioni di Dollari, ma alla fine gli è stato elargito solo un assegno da 15 milioni di Dollari in quanto è andato nella società rivale Uber.

Google in una dichiarazione rilasciata per The Verge ha voluto nuovamente ribadire che "chi si comporta in modo inappropriato in Google va incontro a delle serie conseguenze. Negli ultimi anni abbiamo apportato delle modifiche al nostro ambiente lavorativo ed adottato una linea sempre più severa nei confronti dei comportamenti inappropriati da parte di persone che occupano posizioni di leader".