Google ha grandi piani per l'IA: sarà integrata su tutte le sue app nel 2023

Google ha grandi piani per l'IA: sarà integrata su tutte le sue app nel 2023
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A poche ore dall'annuncio del Google I/O 2023, durante il quale Big G potrebbe sbottonarsi tanto sul nuovo hardware (Google Pixel Fold e Pixel 7a) quanto sui suoi progetti lato software (con l'implementazione dell'IA nelle sue app), arriva oggi una nuova conferma del fatto che il colosso di Mountain View voglia fare sul serio con l'IA generativa.

Nello specifico, un report di Bloomberg spiega che il successo di ChatGPT ha spinto Google a programmare l'implementazione dell'IA in tutti i suoi servizi il prima possibile. Avete capito bene: l'IA generativa, dunque sia quella "testuale" di ChatGPT (che nel caso di Google sarà basata su LaMDA 2, l'innovativo modello linguistico "senziente" di Big G) che quella basata sulle immagini di Midjourney e Stable Diffusion, arriverà presto su tutte le Google Apps.

Spiega infatti Bloomberg che l'implementazione dell'IA sulle app Google richiederà qualche mese, ma dovrebbe essere completata per la fine del 2023: ciò significa che, entro fine anno, l'Intelligenza Artificiale in qualche sua forma potrebbe arrivare su Google Docs, Google Sheets e Google Slides, ma anche su servizi come Google Photos, YouTube e, soprattutto, Android.

In tal senso, il Google I/O potrebbe essere molto più importante di quanto finora preventivato, perché la conferenza per sviluppatori di Big G potrebbe rappresentare la cornice perfetta per i nuovi annunci dell'azienda relativi all'IA. Considerato che la roadmap di Big G parla di un'implementazione totale ed estesa dell'IA a quanti più servizi possibile entro fine 2023, è probabile che qualche app inizi a supportare l'Intelligenza Artificiale già in estate, con il grosso delle nuove feature in arrivo tra l'autunno e l'inverno.

Secondo Bloomberg, il tentativo di "inserire" l'IA nei suoi servizi effettuato da Google dovrebbe avere le dimensioni della "spinta" data a Google+ nel 2011, con un'integrazione quanto più capillare possibile. Certo, la parabola di Google+ si è conclusa nella maniera peggiore possibile, ma considerato il successo delle già citate ChatGPT e Midjourney la mossa di Mountain View potrebbe spingere milioni di utenti a spostarsi dai servizi della concorrenza (Apple, Microsoft e Amazon in primis) verso quelli di Big G nel prossimo futuro.