Google, l'accusa della FTC: pubblicità ingannevoli per i suoi smartphone Pixel?

Google, l'accusa della FTC: pubblicità ingannevoli per i suoi smartphone Pixel?
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La Federal Trade Commission (FTC) ha citato in giudizio Big G per via di alcuni annunci pubblicitari relativi a due dei suoi smartphone della serie Pixel, per l'esattezza Pixel 4 e Pixel 4 XL.

La conferma è arrivata dalla stessa FTC che, insieme a diversi Stati USA tra cui Arizona, California, Georgia, Illinois, Massachusetts, New York e Texas, ha puntato il dito contro la campagna promozionale degli smartphone lanciati nel 2019. A detta dell'accusa, tali annunci sarebbero stati ingannevoli nei contenuti, chiedendo 9,4 milioni di dollari di sanzioni a carico di Google e iHeartMedia tramite sentenze statali.

Le accuse (qui il documento ufficiale) si riferiscono a una specifica serie di spot radiofonici in cui alcuni influencer incensavano gli smartphone pur non avendoli provati, dichiarandosi stupiti delle loro potenzialità: "ho scattato foto praticamente professionali di qualunque cosa" oppure "ha la mia fotocamera preferita tra tutti gli smartphone disponibili, soprattutto in condizioni di scarsa luminosità, grazie alla Night Sight Mode" o altri ancora relativi a specifiche funzionalità come l'Assistente Vocale.

La cifra non elevata lascia intuire il carattere simbolico di questa controversia, atta a prevenire futuri comportamenti "ingannevoli" da parte del colosso di Mountain View che, non a caso, tramite un suo portavoce ha fatto sapere di non voler interpretare questa operazione come una causa legale, promettendo di affrontarla con serietà e impegno. L'obiettivo, chiaramente, è quello di ridurre al minimo l'impatto di questa vicenda sull'attuale generazione, la cui bontà e lo straordinario rapporto qualità/prezzo sono stati rilevati in maniera pressoché unanime dalla stampa internazionale, inclusa la nostra recensione del nuovo Pixel 7 Pro.