Google non può obbligare gli OEM ad usare Chrome e la Ricerca su Android

Google non può obbligare gli OEM ad usare Chrome e la Ricerca su Android
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Google non può obbligare gli OEM ad impostare Chrome e Google Search come applicazioni predefinite all'interno di Android. E' questo uno dei passaggi di un documento dell'Unione Europea trapelato oggi e che potrebbe costare carissimo al motore di ricerca, anche in termini di multa.

Margrethe Vestager, infatti, da tempo ha messo gli occhi sulle attività della compagnia diretta da Larry Page, che secondo la stessa avrebbe sfruttato la propria posizione dominante nel mercato degli smartphone, con il sistema operativo Android, per ottenere dei vantaggi. Da qui le deduzioni che portano a Chrome e Google Research, due campi in cui Big G è uno dei marchi principali (se non quello più importante).

Un'eventuale sentenza futura potrebbe costringere Google ad offrire un modo più semplice e diretto per cambiare il motore di ricerca di default di Android, ma la compagnia di Mountain View potrebbe anche essere costretta a pagare una multa. Nel 2016, come tutti ricorderanno, Google è stata multata per 2,4 miliardi di Dollari per abuso di posizione dominante.

I legali della compagnia americana, dal loro canto sostengono che Google ha bisogno di ottenere un tornaconto economico da Android, in modo tale da permettergli di tenere il sistema operativo aperto e continuare lo sviluppo.

E' chiaro che Google potrebbe appellarsi contro qualsiasi tipo di decisione dell'UE, ma prima potrebbe essere costretta a conformarsi alla sentenza o andrà incontro a qualche multa.