Google porrà blocchi severi alle app che possono vedere altre app installate su smartphone

Google porrà blocchi severi alle app che possono vedere altre app installate su smartphone
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Dopo avere annunciato lo stop del tracciamento degli utenti su Internet, Google ha intenzione di applicare nuovi limiti ben definiti alle applicazioni per tutelare i cittadini e la loro privacy, in questo caso modificando alcune norme su come le app possono vedere altri software installati sullo stesso smartphone o tablet Android.

Il colosso di Mountain View, secondo quanto riportato dai colleghi di XDA Developers, sarebbe convinto che ogni app contiene informazioni sensibili di un certo tipo riguardo il dispositivo in cui è installato e, di conseguenza, riguardo le abitudini del suo possessore. Di conseguenza, limitare le app che possono accedere a queste informazioni è la cosa giusta da fare, ma come intende farlo?

Scendendo sul piano tecnico, Big G intenderebbe piantare dei paletti ben visibili a tutti gli sviluppatori per quanto concerne l’autorizzazione QUERY_ALL_PACKAGES, la quale sarà d’ora in avanti consentita solamente quando i dev avranno “giustificato in modo sufficiente il motivo per cui un metodo meno invadente di visibilità delle app non abiliterà a sufficienza la funzionalità principale rivolta agli utenti conforme alle norme dell’app da loro sviluppata”.

In altre parole, l’uso della suddetta autorizzazione sarà concesso soltanto per applicazioni “che devono rilevare tutte le app installate sul dispositivo, per motivi di consapevolezza o interoperabilità potrebbero avere diritto all'autorizzazione” Ergo, l’utilizzo è consentito nel caso di app antivirus, file manager, browser, ricerca del dispositivo e altri software simili.

E cosa succederà nel momento in cui l’applicazione non dovesse soddisfare i requisiti posti da Google? Molto semplicemente, lo sviluppatore dovrà rimuovere QUERY_ALL_PACKAGES per rispettare la Play Policy; altrimenti, sarà comunque costretto a inviare un modulo di dichiarazione nella Play Console per mostrare alla società come la rimozione dell’autorizzazione avrebbe un impatto sul corretto funzionamento dell’app.

Questa modifica entrerà in vigore a partire dal 5 maggio e richiederà, a partire da novembre 2021, che le app inviate al Google Play Store siano compatibili almeno con Android 11 o versioni successive.

Intanto, uno studio recente ha dimostrato che Android e iOS condividono dati con Google e Apple ogni quattro minuti.