Google resuscita Latitude, un'app morta da 8 anni

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Quanti di voi si ricordano Google Latitude, l'app del 2009 che permetteva di condividere la tua posizione con i tuoi amici e vedere dove essi si trovassero, una volta dato il permesso di condivisione?

Immaginiamo davvero pochi, ma non temete, perchè Google ha deciso, ieri, di riportare questa funzione a galla, implementandola insieme a nuove feature dentro Maps.
Ai tempi, parte della sfortuna dell'app era legata al fattore Privacy, molte società ed enti, tra cui Privacy International, affossarono la diffusione di Latitude con alcuni report che enfatizzavano i rischi che si potevano avere girando per la città con un tracking GPS sempre attivo e nulla valsero le rassicurazioni di Big G a riguardo.
8 anni dopo il problema privacy è così diffuso in ogni aspetto dell'utilizzo quotidiano di uno smartphone che l'azienda ha deciso di riprovarci ancora una volta, puntando sui benefici che può portare il comunicare la propria posizione ad altri (per esempio un genitore che controlla la posizione e i luoghi visitati dal figlio durante la giornata).
Dopotutto, che male potrebbe fare una app del genere, quando si vive in un mondo in cui tutto ciò che diciamo può essere ascoltato e registrato da dispositivi come Amazon Alexa o dai vari assistenti vocali, dove indossiamo quotidianamente accessori per il tracking delle nostre abitudini sportive e motorie, dove è possibile portare occhiali da sole come gli Spectacles proposti da Snapchat, capaci di registrare tutto ciò che vediamo e dove noi stessi aggiorniamo costantemente il nostro profilo online di Facebook con tutto ciò che ci piace o che pensiamo?

Google resuscita Latitude, un'app morta da 8 anni