Google rinuncia alla Cina, chiuso Project Dragonfly

Google rinuncia alla Cina, chiuso Project Dragonfly
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Google chiude Project Dragonfly, l'azienda rinuncia alle ambizioni sulla Cina? Mountain View voleva portare in Cina una versione pesantemente modificata del suo motore di ricerca. Modificata per rispettare la censura imposta dalle leggi del Paese. Proprio per questo il progetto era stato giudicato come estremamente controverso.

Mentre a Davos George Soros tuonava contro la "dittatura tech", l'utilizzo della tecnologia da parte della Cina per sottomettere i suoi cittadini ad un rigido regime di sorveglianza, Google era impegnata a fare carte false per fare affari in Asia, assecondando Pechino e le sue leggi autoritarie.

Un passo falso guardato con diffidenza e disprezzo da buona parte dell'opinione pubblica mondiale.

Ancora più recentemente, Peter Thiel aveva accusato Google di star facendo affari con l'Esercito cinese snobbando allo stesso tempo il Pentagono. Thiel aveva peraltro accusato Google di essere stata infiltrata dai servizi segreti di Pechino, sollecitando l'FBI affinché aprisse una indagine valutando l'ipotesi di tradimento. Ovviamente non esiste nessuna prova pubblica a sostegno della tesi di Thiel.

Per avere chiarezza sul Progetto Dragonfly ci è voluto l'audit delle aziende tech al Senato USA. Interpellata dal senatore repubblicano Josh Hawley, Karan Bhatia, vicepresidente delle Public Policy di Google, ha rivelato che l'azienda ha sospeso da diverso tempo l'iniziativa.