Google rivoluziona nuovamente le pagine AMP e gli URL

Google rivoluziona nuovamente le pagine AMP e gli URL
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Le pagine AMP di Google hanno diviso: gli editori, dal loro canto non hanno le hanno mai amate più di tanto, mentre i lettori apprezzano la loro velocità di caricamento. Tra le critiche più feroci mosse nei confronti del motore di ricerca, però, c'è senza dubbio quella che riguarda agli URL troppo lunghi.

Il colosso dei motori di ricerca, nel corso di una conferenza tenuta di recente ha annunciato un'importante cambiamento.

Questa nuova funzionalità consentirà al browser di mostrare gli URL reali al posto di "http://google.com/amp". Questo varrà solo per gli editori che hanno sottoscritto il contratto Signed Xchange, che quindi potranno vedere il loro indirizzo.
Tra i primi servizi di hosting che hanno aderito c'è Cloudflare, che ha dichiarato che nelle prossime settimane introdurrà la compatibilità con il framework Signed Exchange nella loro cache e nei propri servizi.

La mossa era stata annunciata già lo scorso anno, quando la società di Mountain View aveva annunciato le intenzioni di caricare le pagine AMP dalla cache AMP di Google senza visualizzare l'URL del motore di ricerca.

Centrale in questo sforzo c'è il nuovo standard Web Packaging, che consente al browser di visualizzare un determinato contenuto per conto di altri, il tutto utilizzando la crittografia TLS che ne impedisce la modifica. Il Web Packaging rientra tra le novità di rilievo di Chrome 73, ed anche altri browser potrebbero seguire questo trend (tra cui Microsoft Edge).

Per gli editori e webmaster però questa novità potrebbe rappresentare un nuovo, ulteriore problema in quanto i nuovi indirizzi potrebbero rendere difficile visitare la versione originale di una determinata pagina web.