Gravissimo disastro ambientale in Sri Lanka: nave con "carico tossico" sta per affondare

Gravissimo disastro ambientale in Sri Lanka: nave con 'carico tossico' sta per affondare
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La nave portacontainer Mv X-Press Pearl è una imbarcazione lunga 186 metri che - lo scorso 20 maggio - è stata vittima di un incendio violentissimo. Dopo 13 giorni di tentativi per salvare quanto più possibile non c'è stato nulla da fare, e la nave ora sta affondando con il suo "velenoso" carico.

Tutto questo sta avvenendo nelle immediate vicinanze delle coste dello Sri Lanka, uno degli ambienti più puri e fragili del pianeta, ricco di ecosistemi da salvaguardare e di rara bellezza. Come vi abbiamo riferito in apertura, la nave si trovava bloccata al largo ormai da tredici giorni, a causa di un incendio divampato a bordo a seguito di una esplosione.

In queste due settimane in molti sono intervenuti per arginare i pericoli ed evitare che il combustibile (petrolio) della nave finisse nelle acque circostanti. Il mare mosso e le cattive condizioni meteo hanno reso difficile il progredire dei lavori, e persino le autorità indiane sono intervenute per dare man forte ai loro vicini.

La buona notizia è che - stando alle dichiarazioni degli operatori - il combustibile è praticamente finito nei serbatoi della nave, quindi il pericolo di riversamento nell'oceano è molto basso (ma non nullo); tuttavia, nella giornata di ieri, 3 giugno 2021, è arrivata la conferma che ormai la nave sta affondando, e il suo carico verrà disperso in mare nelle prossime 36 ore.

I rapporti di carico rivelano che a bordo della Mv X-Press Pearl c'erano 1.486 container, 81 dei quali bollati con "carico tossico". Vanno menzionati anche 25 tonnellate di acido nitrico a bordo, e diversi container contenenti prodotti chimici e cosmetici. Il tutto ora rischia di finire nelle delicate acque dello Sri Lanka, compromettendo non solo l'ambiente, ma anche la vita di migliaia di persone che vivono del commercio ittico.

Proprio nella giornata di ieri - riporta il The Guardian - sulle spiagge dello Sri Lanka sono state avvistate decine di migliaia di "palline" e pezzetti di plastica che, sebbene ad una prima occhiata siano innocui, in realtà possono essere estremamente pericolosi per le specie acquatiche.

Inoltre, il governo locale ora dovrà prepararsi ad affrontare l'emergenza anche qualora il disastro ambientale sia contenuto, e le parole di un pescatore locale ci spiegano il perché: "Se peschiamo, arrivano i soldi. In caso contrario, rimarremo affamati: la gente ora ha paura. Anche se prendessimo pesce, non lo mangerebbero perché pensano che sia velenoso o pericoloso".

Mentre la zona dell'incidente è stata interdetta a chiunque già da diversi giorni, il tribunale di Colombo (ex capitale dello Sri Lanka) è all'opera per scoprire i possibili responsabili dell'evento, e ha emanato un fermo sia per il capitano della nave sia per gli ingegneri a bordo.

Diritti di immagine in calce: Chamila Karunarathne/EPA

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