La Groenlandia è sul punto di non ritorno per una ragione
Un team di ricercatori internazionale, dopo attenti studi sullo sviluppo dei tassi di scioglimento e sui cambiamenti di spessore della calotta glaciale negli ultimi 140 anni, ha rilevato come i dati raccolti nel bacino di Jakobshavn siano il segno distintivo di un punto critico di non ritorno.
Il lavoro dei ricercatori, pubblicato su PNAS (Proceedings of the National Academy of Sciences), parte del progetto TiPES, propone un attento monitoraggio della calotta glaciale della Groenlandia per valutarne la situazione.
Nello studio, gli scienziati, hanno analizzato le ricostruzioni dei cambiamenti di altezza dell'inlandsis della Groenlandia centro-occidentale dal 1880, confrontandole con simulazioni di modelli corrispondenti. Dall'analisi si è evinto come parte della calotta stia perdendo stabilità, in conformità con l'ipotesi che sia prossima al ribaltamento in uno stato di fusione accelerato, indipendentemente dal fatto che il riscaldamento dell'Artico venga interrotto o meno.
Il dott. Niklas Boers, dell'Istituto per la Ricerca sull'Impatto Climatico di Postdam, afferma "potremmo assistere all'inizio di una destabilizzazione su larga scala, anche se al momento non possiamo ancora confermalo purtroppo. Finora, i segnali che registriamo sono solo regionali, ma ciò potrebbe essere dovuto anche alla scarsità di dati sulle altre parti della calotta glaciale".
La calotta può mantenere le sue dimensioni solo se la perdita di massa dovuta allo scioglimento ed al distacco dei ghiacciai viene sostituita dalla neve che cade sulla sua superficie, ma il riscaldamento progressivo dell'Artico disturba questo equilibrio di massa perché le precipitazioni nevose accumulate in superficie spesso si sciolgono nelle estati più calde.
Quando la superficie della calotta di abbassa la sua superficie è esposta a temperature più alte, portando ad una maggiore scioglimento ed una corrispondente perdita di massa. Oltre una soglia critica di scioglimento questo processo non potrà essere invertito, poiché con un'altezza ridotta sarebbe necessario un clima molto più freddo affinché la calotta glaciale riacquisti la sua dimensione originale.
Le conseguenze di uno scioglimento accelerato sarebbero disastrose per il pianeta. La Groenlandia contiene la massa equivalente all'innalzamento di oltre 7 metri del livello dei mari , senza contare che la perdita della calotta si aggiungerà al riscaldamento globale interrompendo le principali correnti oceaniche, le cinture monsoniche, le foreste pluviali e le precipitazioni.
FONTE: PNAS
Rimani aggiornato seguendoci su Google News!
Unisciti all'orda: la chat telegramper parlare di videogiochi
Altri contenuti per Ambiente
- Gran parte del carbonio della Terra non è stato considerato dai modelli ambientali
- Sono solo 57 le aziende che causano la maggioranza delle emissioni di carbonio
- Abbiamo soltanto 2 anni per salvare il nostro pianeta prima del caos
- Il mese scorso è stato il 'Marzo più caldo di sempre' e la tendenza preoccupa
- L'iniezione di zolfo nell'atmosfera potrebbe essere molto pericolosa
Ambiente
- Caratteristiche tecniche
- ,
Contenuti più Letti
- Al via gli Unieuro Specials: sconti imperdibili su tantissimi prodotti fino al 22 Aprile
- Follia Samsung Galaxy S24 Ultra: coupon Amazon ABBATTE IL PREZZO
- Unieuro lancia una SUPER OFFERTA su un NOTEBOOK GAMING HP con GPU RTX 4060
- Galaxy Tab S9+, solo per oggi il tablet Samsung lo paghi 300 euro in meno!
- Cosa comprare per trasformare una TV normale in Smart TV?
- Qual è la città al mondo dove si consuma più vino? Si trova in Italia
- 5 commentiMolti husky vengono abbandonati per questa tristissima ragione
- 7 commentiIl 98% di chi prova a trovare il numero di questo test per il QI fallisce miseramente
- 2 commentiBimba e padre scoprono il fossile dell'ittiosauro più grande della storia: è record
- 5 commentiSu 100 utenti che sfidano questo test, soltanto 3 risolvono la sequenza