Grumpy Cat è morto, la buona notizia è che possiamo clonarlo

Grumpy Cat è morto, la buona notizia è che possiamo clonarlo
di

Questo venerdì internet ha perso una delle sue mascotte più amate e conosciute: il gatto scorbutico Grumpy Cat è morto dopo sette anni di vita gloriosa. Secondo Futurism però abbiamo la tecnologia per clonarlo.

Ad esempio Barbara Streisand aveva deciso di clonare il suo defunto cane, e ci sono dozzine di aziende che offrono questo genere di servizio per i padroni troppo afflitti per rinunciare ai loro adorati felini. Clonare un animale domestico costa circa 25mila dollari, e l'idea di clonare il Grumpy Cat non è nemmeno nuova: già nel 2014 un utente di Quora aveva proposto di farlo, così "ognuno potrà possederne uno".

Ovviamente in mezzo c'è un problema etico, e non tutti sono proprio sicuri-sicuri che clonare un animale morto e giocare a fare Dio sia la cosa giusta da fare. Ironicamente la proposta arriva pure a poche settimane dall'uscita nei cinema italiani di Pet Sematary, che fondamentalmente parla proprio di questo. Non un ottimo auspicio visto che la decisione di riportare in vita un gatto condanna una famiglia ad un fato orribile.

Il grande problema è che il gatto soffriva di nanismo, che verosimilmente è anche la causa della sua morte prematura. Clonarlo significa riprodurre un gatto con lo stesso identico problema e, plausibilmente, lo stesso destino.

In compenso ora il capitalismo offre ai padroni di Grumpy Cat anche un sacco di bizzarri ed epici metodi per celebrarlo: ad esempio possono spedire le sue ceneri nello spazio, come farà il padrone del gatto Pikachu.