Ancora guai per Neuralink: per un'associazione sarebbe una "minaccia alla salute pubblica"

Ancora guai per Neuralink: per un'associazione sarebbe una 'minaccia alla salute pubblica'
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A dicembre, Neuralink è stata messa sotto indagine negli Stati Uniti per via della morte di circa 1.500 animali durante i test dei suoi impianti cerebrali. Oggi, invece, scopriamo che una nuova investigazione contro Neuralink è iniziata presso il Dipartimento dei Trasporti di Washington, con un'accusa potenzialmente pesantissima per l'azienda.

Secondo il Dipartimento dei Trasporti, infatti, Neuralink avrebbe trasportato illegalmente dei device rimossi dal cervello di alcune scimmie utilizzate per i test di laboratorio. Il vero problema di questo tipo di trasporti è che i dispositivi non sarebbero stati spostati seguendo le necessarie precauzioni, visto che il loro contatto con il cervello di una scimmia li potrebbe aver intrisi di agenti patogeni potenzialmente pericolosi per l'uomo.

A segnalare l'irregolarità è stata un'organizzazione nazionale americana per la protezione degli animali, la Physicians Committee for Responsible Medicine, che ha inviato una lettera al Dipartimento dei Trasporti in cui accusava l'azienda di Elon Musk di aver "violato le leggi federali sul trasporto dei materiali pericolosi dal punto di vista biologico", chiedendo che questa venga "multata nella giusta maniera" per le sue azioni.

La Physicians Committee for Responsibile Medicine è una delle maggiori associazioni per la tutela degli animali nel campo della ricerca clinica, tanto da contare più di 17.000 membri attivi, tutti medici o ricercatori in ambito medico. Al contempo, però, le operazioni di Neuralink restano un settore tanto delicato quanto, almeno potenzialmente, importantissimo per la ricerca scientifica.

Stando a quanto riporta Reuters, il gruppo di attivisti per i diritti animali ha spiegato che "Neuralink è una minaccia per la salute pubblica e pone dei rischi seri e continui per quest'ultima", in gran parte derivati dal fatto che essa utilizzerebbe scorrettamente i dispositivi cerebrali rimossi dalle scimmie. Questi ultimi, infatti, verrebbero "impacchettati e trasportati in modo non sicuro", pur contenendo patogeni come il virus dell'herpes B e una versione dello stafilococco resistente agli antibiotici.

Un rappresentante del Dipartimento dei Trasporti ha poi spiegato a The Verge che l'istituzione sta "prendendo le accuse davvero sul serio", ma anche che "stiamo conducendo un'indagine per assicurarci che Neuralink rispetti completamente le regolazioni federali e mantenga i propri lavoratori e il pubblico al sicuro da patogeni potenzialmente dannosi".