Il guerriero anglosassone che contribuì alla nascita dell'Inghilterra

Il guerriero anglosassone che contribuì alla nascita dell'Inghilterra
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La tomba di un comandante militare, ritrovata in una collina che porge sul Tamigi e risalente al Medioevo, potrebbe aiutare gli storici a far luce su alcuni punti salienti che portarono il regno di Wessex a fondare l'Inghilterra per come la conosciamo noi oggi.

Grazie ai reperti trovati nel suo tumolo, come una spada a doppia lama di 89 cm o un coltello, i ricercatori hanno dedotto che quello che avevano davanti era lo scheletro di un vecchio comandante dell'esercito. La prossimità al Tamigi e ai sedimenti di quella che potrebbe essere stata una villa romana forniscono un dettaglio in più sul suo stato sociale: possedeva delle terre di famiglia che si estendevano intorno alla villa.

Ma la scoperta più importante è stata ricavata dalle analisi del DNA e degli isotopi di stronzio trovati nella dentatura dell'uomo: egli era un Anglo-Sassone, probabilmente dell'antico regno del Wessex. "La scoperta apre una finestra su un periodo storico importante, nel quale le più potenti tribù stavano cominciando a trasformarsi in regni" ha affermato il Dr. Gabor Thomas, dell'Università di Reading e archeologo che ha diretto gli scavi.

Ma cosa si conosce di quel regno, oltre al fatto che fu il periodo storico in cui sono celebrate le avventure di re Artù? Per convenzione e sulla base di diversi dati, si pensa che il Wessex venne fondato nel VI secolo d.C. da un insieme di capi militari anglosassoni. Tuttavia, vi sono molti dibattiti su questo punto: alcuni, infatti, ritengono che i capi che portarono alla fondazione del regno fossero di etnie diverse e non solo sovrani locali.

La parola "Wessex" significa, infatti, "Regno della Sassonia occidentale"; in molte fonti dell'epoca veniva chiamato anche "Regno di Gewisse" (parola germanica che significa: "coloro di cui ci si fida" o "quei guerrieri su cui si può fare affidamento"). Alcuni storici, analizzando tutti questi dati, sono arrivati alla conclusione che i capi britannici vennero affiancati da truppe di mercenari germanici che arrivarono in Britannia perché non reclutati nell'esercito romano.

L'obiettivo dei ricercatori, dopo aver identificato il periodo storico in cui l'uomo potrebbe aver vissuto, si è spostato verso la ricerca del suo albero genealogico, proprio per capire le origini etniche del comandante. Tuttavia, non si è risalito a niente. Altri dati interessanti ricavati dallo scheletro, però, hanno permesso di identificare meglio le caratteristiche fisiche dell'uomo e di come questo possa essere morto. I traumi in alcune zone precise dell'apparato scheletrico, i segni marcati vicino alle zone dei tendini, i segni sulla schiena ci suggeriscono che fosse un cavaliere e che fosse molto robusto di corporatura.

Secondo le analisi, morì intorno ai 50 anni, o per malattia o in battaglia. Da notare che il periodo in cui visse, nel VI secolo, in tutta Europa si era diffusa la peste. L'impatto pandemico di questa malattia fu tale che il tasso demografico precipitò e portò ad un periodo di forte crisi non solo tra le tribù del Nord, ma anche all'interno dello stesso Impero Romano.

Inoltre, nelle terre inglesi si stava affermando il regno di Wessex. Secondo le croniche anglosassoni ci furono diverse battaglie tra il 500 e il 650, quindi non è da escludere che l'uomo ritrovato possa aver partecipato ad una di queste. I ricercatori hanno assicurato che le analisi continueranno, soprattutto grazie al lancio di una campagna crowfunding, perché il loro scopo è fornire più certezze riguardo questo periodo storico.

"La scoperta ci sta offrendo l'opportunità di collaborare con la comunità scientifica e ricostruire insieme un quadro più dettaglia dell'identità di questo individuo nel contesto storico del suo tempo" ha affermato il Dr. Thomas.

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