Gustavo III di Svezia voleva incentivare l'utilizzo di caffè, ma ci scappò il morto

Gustavo III di Svezia voleva incentivare l'utilizzo di caffè, ma ci scappò il morto
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Nel 1788, girava per l’Europa un’idea del tutto inaccettabile: il caffè era visto come la “bevanda del diavolo” e una vera e propria minaccia alla salute pubblica. Per fortuna, re Gustavo III di Svezia si impegnò per far decadere questo pregiudizio e per farlo organizzò un esperimento molto particolare...

Egli decise di somministrare ad un prigioniero condannato a morte (per omicidio) una dieta che concepiva solo acqua e caffè, il tutto per diversi giorni. Ebbene, ci volle davvero poco per causare la morte al povero disgraziato, a cui era stata promessa la libertà in cambio della partecipazione all’esperimento.

Tuttavia, Gustavo III era un tipo molto testardo e non ne volle proprio sapere di rinunciare al suo amato caffè in Svezia. Egli arrivò persino a fondare la “Società del Caffè”, nel 1796, per promuovere il consumo e la cultura del bevanda nel suo paese.

Nonostante tutto, il caffè riuscì a sopravvivere sia alle malelingue sia ai tentativi amatoriali di Gustavo III di incentivarne le coltivazioni in Svezia. Al tempo, le conoscenze in ambito nutrizionale e salutare erano estremamente limitate e dobbiamo ritenerci davvero fortunati se oggi possiamo sorseggiare un espresso al nostro bar preferito in santa pace. Badate bene, però, come ogni cosa non bisogna abusarne!