Alcuni hacker stanno usando ChatGPT per creare malware e ransomware: l'allarme

Alcuni hacker stanno usando ChatGPT per creare malware e ransomware: l'allarme
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ChatGPT ha scritto una campagna di D&D, stupendo tutti, ma l’intelligenza artificiale di OpenAI è anche finita tra le mani di un gruppo di malviventi informatici, come osservato da Check Point Research.

I ricercatori infatti hanno osservato che l’IA è utilizzata dagli hacker per creare malware e ransomware. La deduzione è arrivata in una ricerca in cui si legge che il team ha individuato numerosi post su vari forum di hacking in cui i criminali informatici discutono della creazione di infostealer, ransomware e malware con l’aiuto di GPT.

A peggiorare e rendere il tutto più preoccupante è che le richieste sarebbero giunte da apparenti neofiti al mondo della programmazione: ciò indica che lo strumento potrebbe essere utilizzato anche dai non esperti del settore.

Oltre a creare malware e ransomware, i criminali informatici starebbero utilizzando il chatbot anche per creare software di supporto. Un hacker ha spiegato di aver usato ChatGPT per creare un marketplace in cui è possibile scambiare beni illegali e rubati come i dati di pagamenti, software dannosi ma anche droghe ed armi da fuoco, il tutto pagando attraverso criptovalute.

“I criminali informatici trovano attraente ChatGPT. Nelle ultime settimane, stiamo vedendo prove di hacker che hanno iniziato a usarlo scrivendo codice dannoso”, ha commentato Sergey Shykevich, Threat Intelligence Group Manager di Check Point.

Proprio come ChatGPT può essere utilizzato per aiutare gli sviluppatori a scrivere codice, può anche essere utilizzato per scopi dannosi. Sebbene gli strumenti che analizziamo in questo rapporto siano piuttosto basilari, è solo una questione di tempo prima che gli attori delle minacce più sofisticati migliorino il modo in cui utilizzano gli strumenti basati sull’intelligenza artificiale. CPR continuerà a indagare sulla criminalità informatica correlata a ChatGPT nelle prossime settimane” continua la ricerca.

FONTE: techradar
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