Gli highlander della preistoria: ecco i sapiens sopravvissuti ad una terribile eruzione
Un nuovo studio mette in luce l’incredibile resilienza che le prime popolazioni di Homo sapiens hanno dimostrato di possedere e che ha permesso loro di riuscire a sopravvivere ad una grande eruzione vulcanica cui seguì un lungo inverno vulcanico.
Una delle più grandi eruzioni vulcaniche mai avvenute sulla Terra è datata a poco più di 70000 anni fa. Questo evento fu estremamente violento e catastrofico per le prime popolazioni di Homo sapiens che abitavano la Terra tanto che, probabilmente, ha portato la nostra specie quasi all'estinzione. Il problema non fu tanto l’eruzione in sé, che dovette essere certamente violenta, quanto l’inverno vulcanico che seguì all'eruzione. Le ceneri e tutto il materiale che eruttò dalla bocca del vulcano coprì parzialmente la luce ed il calore del sole e questo portò ad una drastica riduzione delle temperature del nostro globo.
Ma una nuova teoria pubblicata su Nature Comunications afferma che l’eruzione vulcanica non fu, come ad oggi si crede, la causa dell’estinzione del ceppo indiano dei primi Homo sapiens che, tra gli altri, ne subirono gli effetti. A sostegno di questa teoria sono stati trovati alcuni reperti archeologici nel sito di Dhaba. Questi rinvenimenti coprono una linea temporale di 55000 anni intorno all'evento in questione, dimostrando che vi erano popolazioni sia prima che dopo l’eruzione del vulcano. La presenza di strumenti in circolazione molto dopo l’eruzione dimostra che, probabilmente, i primi Homo sapiens hanno continuato a vivere nelle zone dell’odierna India, per molto tempo dopo lo sconvolgimento causato dal vulcano e che abbiano continuato a fabbricare oggetti necessari alla loro vita.
Tuttavia, sembra che alla fine questo ceppo indiano si sia comunque estinto e che altre popolazioni provenienti dall'Africa lo abbiano sostituito. Benché, secondo la teoria, il ceppo indiano sia sopravvissuto per molto tempo dopo l’eruzione vulcanica, questo è probabilmente declinato con il tempo fino a scomparire del tutto senza lasciare alcun contributo al nostro pool genetico.
FONTE: IFL Science
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