Huawei, il ban negli USA ha una falla: è possibile acquistare apparecchiature 5G
L’offensiva statunitense nei confronti di Huawei e altre aziende cinesi come ZTE è iniziata con Donald Trump e non intende fermarsi nemmeno con l’amministrazione Biden, che ha applicato nuove restrizioni per il 5G. A quanto pare, però, esisterebbe una scappatoia che permetterebbe l’acquisto di apparecchiature evitando i blocchi governativi.
A rendere nota questa falla è stato il commissario federale per le comunicazioni Brendan Carr, il quale avrebbe chiesto ulteriori misure per fare sì che le apparecchiature firmate Huawei Technologies e ZTE siano escluse completamente dalle reti di telecomunicazioni statunitensi, dunque proponendo il più velocemente possibile delle correzioni a questa scappatoia completamente legale.
Ma in cosa consiste questa falla? Secondo il provvedimento preso dalla Federal Communications Commission nel 2020, gli operatori statunitensi del settore telecomunicazioni non possono più acquistare infrastrutture prodotte da Huawei e ZTE tramite il fondo governativo da 8,3 miliardi di dollari, ergo con fondi statali. Di conseguenza, le società nazionali possono avvalersi di fondi privati e di altri finanziamenti per entrare in possesso di tali apparecchiature aggirando così il ban legalmente.
Huawei ha dunque affermato in una dichiarazione che "estendere il processo di valutazione e approvazione della FCC per vietare apparecchiature già accreditate dalla FCC è fuorviante e costoso per le aziende americane” e che il blocco dei prodotti per le telecomunicazioni a seconda del luogo di produzione è completamente "discriminatorio e non farà nulla per proteggere l'integrità delle reti di comunicazione o delle catene di approvvigionamento degli Stati Uniti".
La correzione voluta da Carr si avvale sempre delle ragioni promosse dall’ex Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, ovvero non altro che un divieto dovuto da motivi di sicurezza della rete nazionale. Tutto ciò è sostenuto anche dalla presidente in carica della FCC Jessica Rosenworcel che, stando a un portavoce dell’organo stesso, "ha a lungo sostenuto la riforma del processo di autorizzazione delle apparecchiature per garantire una migliore sicurezza nei nuovi dispositivi di rete ed è lieta di vedere un crescente sostegno per questa idea". Tra le società cinesi definite come minacce alla sicurezza nazionale appaiono, oltre alle più note Huawei e ZTE, altre realtà come Hytera Communications Corp, Hangzhou Hikvision Digital Technology Co e Zhejiang Dahua Technology Co.
Rimanendo in tema Huawei, l’azienda cinese è passata all’attacco chiedendo una tariffa ad Apple e Samsung per l’utilizzo dei suoi brevetti 5G.
FONTE: Yahoo
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