Huawei, Sony e Kioxia chiedono licenza USA per vendere chip al colosso cinese

Huawei, Sony e Kioxia chiedono licenza USA per vendere chip al colosso cinese
di

Continua ad aumentare il numero di aziende alla ricerca della licenza statunitense per intrattenere rapporti commerciali con Huawei. Dopo i colossi AMD e Intel, infatti, ora anche dal Sol Levante Sony e Kioxia avrebbero richiesto i permessi agli Stati Uniti per fornire chip all’azienda di Shenzhen e dunque evitare miliardi di dollari di perdite.

Sony Corp e Kioxia Holdings Corp, stando a quanto riportato da Japan Today e riferito da Nikkei, ora starebbero attendendo la conferma da parte dell’amministrazione Trump. Senza le licenze statunitensi le due compagnie giapponesi rischierebbero di perdere quantità di denaro non indifferenti: Huawei è infatti estremamente importante per le due compagnie poiché, rispettivamente, è uno dei principali clienti per i sensori di immagine di Sony per smartphone, mentre Kioxia Holdings Corp, produttore numero 2 al mondo di chip di memoria flash, la rifornirebbe ogni anno di moltissimi chip generando entrate ritenute essenziali per lo sviluppo dell’azienda.

Kioxia ha inoltre avvertito che i provvedimenti presi dagli USA su Huawei potrebbero innescare un eccesso di offerta di chip e di conseguenza abbassare i prezzi. A sua volta, a causa delle sanzioni contro la compagnia cinese, Sony ha dovuto tagliare il suo piano di spesa con tre anni di anticipo poiché attualmente c'è un deficit di diversi miliardi di dollari a causa dell'impossibilità di fornire sensori per fotocamera a Huawei. Una portavoce di Sony ha affermato che la società è conforme a tutte le normative, ma non ha potuto rilasciare commenti riguardanti clienti specifici.

Insomma, se Sony e Kioxia non dovessero ottenere la licenza (eventualità comunque ritenuta poco probabile anche da alcuni media giapponesi) potrebbero rischiare grosso; nel mentre Huawei, sempre a causa del ban da parte degli Stati Uniti, di recente ha dovuto ridurre la forza lavoro nel settore smartphone per abbassare le spese e spostare gli investimenti in Cina.