
Hubble colpisce ancora: scoperto un "doppio" quasar a 10 miliardi di anni luce

Il telescopio spaziale Hubble - nonostante sia in attività da ben 31 anni - non dà un minimo segno di voler andare in pensione: a confermarlo è questo comunicato recente della NASA, in cui si apprende che lo strumento è riuscito a captare un "doppio quasar" risalente agli albori dell'Universo.
I quasar sono - come suggerisce stesso la parola - delle "radio-sorgenti quasi stellari", e sono etichettati come tali perché, mediante i nostri strumenti analitici, sappiano che sprigionano un'incredibile quantità di emissione radio e di luce (insieme anche ad altre tipologie di radiazione elettromagnetica). La loro natura è rimasta ignota a lungo tempo, ma con il passare dei decenni le nostre competenze in campo cosmologico vanno a migliorarsi, buttando nuova luce su questi incredibili corpi galattici.
I quasar scoperti fin ad oggi sono tutti situati in Nuclei Galattici Attivi (NGA), ovvero quei nuclei di galassie provvisti di buchi neri supermassicci che stanno ingurgitando materia e che - a causa delle forze di attrito provocate dalla materia in collisione, spinta a velocità quasi relativistica - emettono un bagliore visibile anche a miliardi di anni luce.
Il Telescopio Spaziale Hubble ne ha di recente avvistato una coppia lontanissima: dalle prime stime sembra che i due quasar si trovino a 10 miliardi di anni luce dalla Terra, distanziati tra loro da "appena" 10mila anni luce. Se i calcoli sono esatti, l'osservatorio spaziale ha captato l'immagine di come questi quasar apparivano 10 miliardi di anni circa, regalandoci un vero e proprio paesaggio del passato, quasi agli albori dell'universo.
Ma come è possibile che esista una coppia se ogni quasar è tipico di un NGA? Secondo gli scienziati che hanno analizzato i dati, i due corpi galattici si ritrovano così vicini a causa di una precedente "fusione" tra le due galassie che ospitavano i quasar (che dovrebbe essere avvenuta ancor prima di 10 miliardi di anni fa): quando due galassie vicine iniziano a distorcersi per via dell'interazione gravitazionale, succede che la caduta di materiale nei buchi neri supermassicci sia favorita, rendendoli attivi.
L'importanza di questa osservazione l'ha spiegata il ricercatore a capo dello studio Yue Shen, dell'Università dell'Illinois: "trovare doppi quasar in questa prima epoca dell'Universo è importante perché possiamo testare le nostre idee su come i buchi neri e le galassie che li ospitano si evolvono insieme". I loro risultati sono stati poi pubblicati sulla rivista scientifica Nature Astronomy.
Nel futuro prossimo i due buchi neri alla base dei quasar probabilmente si fonderanno, dando vita un buco nero ancor più massiccio e impressionante, molto similmente a quanto assistito di recente.
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